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Se non fosse stato per l' estro di Adem Ljajic, la partita contro il Chievo Verona sarebbe da registrare come un nulla di fatto e, soprattutto, un passo indietro rispetto alla prestazione fatta contro l'Inter, se messa in confronto alla difficoltà e alla qualità delle due squadre affrontate dal Toro.
Il numero 10 granata è stato sicuramente il fantasista senza paura che ha nuovamente esaltato i tifosi granata con le sue giocate, con i suoi dribbling, e i suoi assist. Primo fra tutti quello regalato su un cucchiaio d'oro a Andrea Belotti che ha sciaguratamente sbagliato il gol che poteva essere quello della vittoria.
Un grave errore che toglie definitivamente anche il miraggio europeo. Bravo Adem anche negli ultimi minuti della partita a sfoderare il massimo del suo estro cercando e sfiorando la rete. Solo un ginocchio di Sorrentino ha tolto il grido del gol.
Davvero un peccato perché sin dai primi minuti il Toro ha fatto la partita dominando e schiacciando la squadra di Maran. Certo l' errore di Burdisso o l' incomprensione con Sirigu stava per cuocere una bella frittata ma, al di là di ciò, per tutto il primo tempo, il Toro ha fatto ciò che ha voluto creando almeno due occasioni nitide da gol. Già perché c'è un Ansaldi che quando gioca a sinistra diventa padrone della fascia mettendo in difficoltà chiunque con i suoi dribbling, i suoi tiri e i suoi cross. Il palo, dopo una serpentina dell'argentino, è stato qualcosa di magnifico, quanto sfortunato.
Insomma il Toro ha giocato bene per almeno 60 minuti poi, come se fossero mancate le energie ha arretrato il baricentro facendosi schiacciare dal Chievo. I padroni di casa, allora, si sono resi pericolosi più volte davanti alla porta di Sirigu. Pericoli scampati, sopratutto per l' imprecisione degli avanti veronesi.
Ottima è stata la prestazione di Baselli. La quantità di palloni recuperati e rubati agli avversari è stata tale da assegnargli, in compartecipazione con N'Koulou e Ljaijc, la palma del migliore in campo tra i granata. A questo Toro è mancata il colpo del ko ed è un peccato perché la voglia di vincere si è vista ma l' annebbiamento finale, al di là di Ljajic, è stato quasi peccaminoso. Una nota lieta è stata comunque vedere tre giovani ex primavera giocare contemporaneamente: Barreca, Bonifazi, Edera. Tutti e tre entrati in campo, anche solo per pochi minuti come nel caso di Edera, con il piglio giusto.
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