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Il derby degli scontenti

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Controcorrente di Gino Strippoli – Tra Torino e Juventus un pareggio che dice poco e nulla
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Sono lontani anni luce i derby infuocati degli anni ’70, ’80 e ’90 ,la stracittadina tra Torino e Juventus di sabato scorso, giocata nello stadio Olimpico Grande Torino, è stata appena accettabile sotto il punto del fulgore agonistico. I granata nella storia dei derby sono sempre stati la squadra che della grinta ne ha fatta una priorità spesso per sopperire alla superiorità tecnica dell’altra squadra. Tutto ciò non si è visto ormai da anni ed è stata la stessa cosa vista in questo ultimo derby.

Per carità, nessuno toglie il merito ai granata di un impegno per cercare di vincere la partita, nel secondo tempo, ma alla fine l’unica parata che ha dovuto fare il portiere bianconero  Szczesny è stata sul bel colpo di testa di Sanabria su un bell’assist di Bellanova. Poi c’è stata l’incredibile occasione nei minuti finali sprecata da Lazaro che ha spento i sogni di vittoria del Toro mandando alto il pallone su un suo colpo di testa da posizione indisturbata. Davvero un peccato.

C’è da dire che se il Torino nel secondo tempo ha fatto la partita mettendo seriamente sotto pressione la squadra di Allegri, senza però mai finalizzare al meglio le molte azioni, la Juventus nel primo tempo ha sprecato l’inverosimile con Vlahovic che davanti al portiere granata prima ha tirato sul palo e poi in altra azione gli ha tirato addosso prendendo il ginocchio del numero 32 granata con il pallone in angolo. Due gol sprecati, senza dimenticare il tiro di Locatelli che ha sfiorato la traversa. Quindi buon per i granata che Vlahovic non ha fatto il giocatore goleador ma il giocatore che spesso spreca molte occasioni.

In effetti nei primi 45 minuti il Torino è sembrato imballato e imbrigliato, con le azioni che si fermavano sulla trequarti  per poi senza idee rifare il giro palla indietro senza mai un vero costrutto. Troppa poca grinta per giocarsi un derby nel vero senso della parola. Tant’è che se Vlahovic avesse visto bene la porta nel primo tempo la Juventus avrebbe chiuso la contesa sul 2 a 0 con partita finita.

Il divario tecnico nel primo tempo è stato evidente mentre nei secondi 45 minuti molto meno con un Toro più arrembante, con tanta volontà, un pizzico di grinta in più, ma sempre con poca qualità nelle giocate e con questa Juventus bastava un furore più deciso per  poter vincere il derby.

Bellanova non si è espresso come sa fare tant’è che solo nel secondo tempo è riuscito in una sola occasione a fare  una sua scavallata con bel cross per Vojvoda che è arrivato al tiro al volo, ma telefonato tra le braccia del portiere bianconero.  Molto bravo Linetty che ha vinto ampiamente il duello con Rabiot mentre Vlasic si è adoperato per tutto il campo aiutando i compagni. Zapata non ha ricevuto degno servizi per andare al tiro mentre negli uno contro uno, nonostante l’impegno, ha trovato nell’ex Bremer un muro insormontabile.

Insomma in questo derby al Toro sono mancate le fasce esterne (Vojvoda e Bellanova) che non hanno funzionato a dovere e quindi sono mancati i rifornimenti alle punte. Bravo invece Milinkovic-Savic reattivo sul tiro di Vlahovic, anche se è stato più un errore del bianconero, ma decisivo sul tiro di Yldiz deviandolo bene.

Alla fine dei conti il pareggio scontenta un po’ tutti per quello che poteva essere e invece non è stato. Da riconoscere che vista la qualità tecnica della Juventus superiore a quella granata sicuramente chi ha giocato peggio sono stati i bianconeri in piena crisi di gioco, mentre per il Toro almeno la soddisfazione di aver giocato un ottimo secondo tempo, sempre con i limiti già citati.

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