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GENOA, ITALY - NOVEMBER 04: Nicola Murru of Torino FC heads the ball during the Serie A match between Genoa CFC and Torino FC at Stadio Luigi Ferraris on November 4, 2020 in Genoa, Italy. (Photo by Paolo Rattini/Getty Images)
Il nuovo Torino di Davide Nicola sfida il Genoa di Davide Ballardini. Anche il Grifone ha cambiato tecnico nel corso della stagione e ha puntato sull’usato sicuro. Per Ballardini si tratta della quarta volta sulla panchina del Genoa e i risultati stanno premiando lui e il patron Enrico Preziosi che lo ha scelto a fine dicembre. Fin qui 8 partite di campionato disputate: 5 vittorie, 2 pareggi e 1 sconfitta. Dopo le prime 3 gare, però, Ballardini aveva raccolto 4 punti, ovvero soltanto uno in più rispetto a Nicola, che tra Benevento e Bergamo con nel mezzo la Fiorentina ha portato a casa 3 pareggi. Sia Genoa che Torino sono in striscia positiva, ma quella del Grifone ha un peso specifico ben diverso, considerato che negli ultimi 360 minuti sono maturati ben 10 punti, 9 nelle ultime 3 giornate.
SOLIDITA’ GENOA - Ma come ha fatto Ballardini a cambiare così radicalmente il Genoa in poco più di un mese? In primo luogo ha stabilizzato la disposizione tattica della sua squadra, donando certezze a tutti i componenti della rosa. Il 3-5-2 è stato scelto il 23 dicembre contro lo Spezia e non è più stato abbandonato. La stessa stabilità il Genoa non aveva potuto averla sotto Rolando Maran. Anche a causa del Covid, l’ex allenatore del Cagliari era stato costretto a modificare più volte il modulo iniziale, passando dalla difesa a tre a quella a quattro e viceversa, un po’ come successo a Torino con Marco Giampaolo. Poi, Ballardini ha lavorato sulla mente dei suoi, rivitalizzando alcuni elementi rimasti ai margini nella precedente gestione. Un nome su tutti? Mattia Destro. Il recupero di Destro è estremamente funzionale al modo di giocare di Ballardini: massima compattezza, squadra corta e tentativi di rapida verticalizzazione. D’altronde, il Genoa tira poco (nessuno peggio in Serie A, appena 156 conclusioni), crossa poco (solo il Sassuolo sfrutta meno i traversoni) e tiene poco il pallone tra i piedi (22’28” in media a partita, appena 8’12” nella metà campo avversaria), eppure i risultati sorridono al Grifone. Perché? Semplice, Ballardini ha impostato la sua cura sull’ordine e il rigore tattico. Da quando è arrivato, il Genoa ha incassato appena 5 gol, 4 dei quali nelle prime 3 partite. In ben 4 casi Perin ha tenuto la porta inviolata.
"CRESCITA GRANATA - I laterali del 3-5-2 di Ballardini curano più la fase difensiva che quella offensiva. La mediana punta tutto sulla solidità e uno come Strootman, arrivato a gennaio, è il profilo perfetto per svolgere questo tipo di compito dedito al contenimento e alla schermatura della difesa. Di solito soltanto una delle due mezz’ali accompagna l’azione offensiva rossoblù, andando a dar manforte ai due attaccanti. Ballardini, infatti, non rinuncia mai alle due punte, molto pericolose anche in fase di aggressione. Nella mente di Ballardini sono, infatti, i primi due difensori. Quella solidità difensiva che il Genoa con il 2021 ha trovato, il Torino non la possiede ancora. Però, in casa contro il Genoa i granata dovranno dimostrare di essere cresciuti anche nella produzione del gioco. Il nuovo centrocampo con Mandragora regista e Rincon mezz'ala sarà chiamato ad elevare il proprio livello tecnico. Essendo, infine, quasi sicuramente i moduli speculari, i duelli individuali si moltiplicheranno nell’arco dei 90 minuti. Chi ne vincerà di più, porrà delle basi solide sul successo finale.
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