- Calciomercato
- Prima Squadra
- Giovanili
- TN Radio
- Interviste
- Mondo Granata
- Italia Granata
- Campionato
- Altre News
- Forum
- Redazione TORONEWS
toro
Nei giorni precedenti un incontro che può decidere una stagione, in spogliatoio si cerca di non far salire eccessivamente la tensione, e con essa le ansie che può generare. Altrettanto abbiamo cercato di fare...
Nei giorni precedenti un incontro che può decidere una stagione, in spogliatoio si cerca di non far salire eccessivamente la tensione, e con essa le ansie che può generare. Altrettanto abbiamo cercato di fare noi, ma ora che mancano minuti al fischio d'inizio del signor Russo, possiamo dire che Sassuolo-Torino può valere il paradiso oppure il purgatorio. Il purgatorio a lungo termine, inteso come un ulteriore anno di Serie B, o quello breve dei play-off.Per centrare un sogno che la matematica dice essere ancora realizzabile, i granata dovranno fare un'impresa. Lo sappiamo: a dirlo fa impressione, fanno impressione i nomi, dire che per il Toro (con tutta l'enfasi possibile, “Toro!”) sia un'impresa battere il Sassuolo (con tutto il rispetto possibile, “Sassuolo”). Ma, pochi giorni dopo aver affrontato il Gallipoli, e dopo un anno in cui queste formazioni dai nomi misconosciuti hanno pure rifilato diverse scoppole ai granata, oramai nulla provoca più quella sensazione di sorpresa non gradita che si provava a inizio campionato.Impresa sì, dunque. Perché si va a casa di una formazione che precede in classifica gli uomini di Colantuno, e che li ha preceduti praticamente per tutta la stagione; fin dagli ultimi mesi del 2009, gli emiliani veleggiano nelle primissime posizioni. Impresa perché mancano cinque titolari, e l'organico del Torino potrà pure essere attrezzato ma le assenze pesano. Impresa, perché i granata dovranno sconfiggere uno dei loro grandi limiti stagionali: battere una delle prime cinque classificate, cosa mai riuscita in questo campionato.Vincere oggi, in uno stadio già espugnato non molto tempo fa, vorrebbe dire credere ancora nel sogno. Non sarebbe garanzia di realizzarlo, ma sarebbe la sola possibilità di tenerlo ancora vivo. Diversamente, se ad un risultato negativo al “Braglia” dovessero accompagnarsene altri provenienti dai campi delle dirette concorrenti, si materializzerebbero prospettive cui preferiamo non pensare. In più degli avversari, il Toro ha la carica del 4 Maggio. Quel groviglio di emozioni, amore e consapevolezza che solo i granata possono avere dovrà essere la carica in più. Non è retorica, non è qualcosa che non riguardi il campo: è ciò che ha sempre permesso al Toro di compiere le imprese. Quelle grandi, dai nomi altisonanti, e quelle che -proporzionalmente alla realtà che si vive- si chiamano solamente “Sassuolo”.
p.s.: la foto a corredo dell'introduzione alla partita è quella di un pazzo di Maratona, grande all'incirca come quella che oggi sarà al "Braglia": tremila persone di granata vestite. Meritano quest'impresa
© RIPRODUZIONE RISERVATA