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Il mio Toro

Redazione Toro News

Tifoso del TORO …..non si diventa…..SI NASCE. Noi tifosi VERI del TORO siamo nati col SANGUE GRANATA……: GRANATA ! Il colore di quelle maglie… Il colore più bello di tutti i colori…(quelle maglie...

Tifoso del TORO …..non si diventa…..SI NASCE. Noi tifosi VERI del TORO siamo nati col SANGUE GRANATA……: GRANATA ! Il colore di quelle maglie… Il colore più bello di tutti i colori…(quelle maglie a strisce….sono colori?) Io sono nato a TORINO, ed il simbolo di TORINO nel calcio non puo’ che essere il TORO, lo dice la parola. Il mio TORO era ed è il TORO di VALENTINO. Ero un giovane ragazzino e mio padre era titolare di un bar nella centrale via Garibaldi. A quei tempi i locali erano sempre aperti, anche nei giorni festivi per cui mio padre non poteva portarmi allo stadio di domenica; mi affidava pero’ ad un nostro amico appassionato di calcio …e allora…..: IL FILA Ogni domenica che il TORO giocava in casa….IL FILA : sempre la stessa CURVA, lato via Giordano Bruno (dove ho visto il povero MAROSO rompersi il braccio contro il muretto di recinzione) Il MAGICO FILA, dove i giocatori li potevi quasi toccare…..e loro sentivano il nostro fiato….. Dalla parte dove ero io c’era sempre MAROSO (terzino sinistro), dall’altra parte, lontano, BALLARIN e poi BACI in porta , tutto NERO, e poi gli altri: più lontano GREZAR, RIGA,CASTIGLIANO…..e l’attacco MITICO: MENTI (sparava delle fucilate…) LOIK, GABETTO e OSSOLA (coi capelli impomatati , sembravano gemelli) E poi LUI , VALENTINO, …..lo vedevi là…..lo vedevi qua….LUI era ovunque. Io sono orgoglioso di dire: IO C’ERO, HO VISTO quello che avranno scritto migliaia di volte sui libri, quelle gesta di quella squadra. Quella che sembra essere una leggenda o una favola, di capitan VALENTINO e tutta la squadra. Io ho sentito decine di volte la famosa TROMBA. Io ho visto VALENTINO rimboccarsi le maniche e dare la carica…., e non ce n’era più per nessuno. Per questo ne sono orgoglioso; quando leggo quelle gesta…. IO C’ERO….e per chi non le ha viste ….sembrano favole: INVECE NO è REALTA’. I miei ricordi sono lontani…..pero’ quello che “vedo” è sempre la stessa immagine. Io “vedo” (chissà perché) sempre il TORO che attacca verso la porta lato via Filadelfia (dove c’era la TROMBA) e chissà perché la valanga di GOAL li segnava sempre là. Io vedevo VIRGILIO sotto di noi, BACI in porta, BALLARIN laggiù….e VALENTINO …..lo vedevi laggiù lontano …sotto la porta avversaria, e, il tempo di girare gli occhi, lui era già davanti alla nostra porta, o viceversa. E poi tutti gli altri ANGELI, perché io credo (come tutti noi granata) che adesso giochino LASSU’. Ho visto , quella famosa volta, VALENTINO salvare davanti alla nostra porta e dopo un LAMPO segnare nella porta avversaria (chiedete al Sig. Boniperti che era in campo con la maglia a righe …) Ho visto il 10 a zero all’ALESSANDRIA e ho visto tutte le gesta di quella squadra fino a quel maledetto giorno (!!) di cui tanti ne hanno scritto e decantato. Pero’ il mio ricordo più bello è aver conosciuto VALENTINO. A quei tempi un uomo come lui poteva passeggiare tranquillamente per Torino , senza darsi arie da divo, e mio Padre , avendo il bar in via Garibaldi, (BAR FERRERO), spesso riceveva una sua visita. All’epoca nei bar, alla domenica, si metteva fuori il tabellone coi risultati di calcio, ed io, essendo già da bambino appassionato di disegno e pittura, cercavo sempre di disegnare qualcosa.; una di queste era, sul tabellone, il giocatore con la propria maglia per ogni squadra. Pero’ non le conoscevo tutte, tutti i colori…e VALENTINO si sedeva vicino a me e mi dava istruzioni. Il mio idolo….quello che vedevo dalla curva…..così lontano, invece seduto lì, davanti a me….. Un uomo semplice come tutti…modesto, gentile…insomma un uomo qualunque. E poi non solo lui; lui era il simbolo, il trascinatore, ma tutti gli altri non erano da meno: uomini che giocavano per lo sport, con un attaccamento alla maglia … a quella MAGLIA…; era la seconda pelle…era…..era quello che non è più…purtroppo. Loro, quando vedevano quelle maglie a “strisce” erano UNDICI TORI….. con gli occhi rossi ed il fumo dalle narici (è risaputo che quando c’era il derby i Nostri prima dell’inizio della partita, negli spogliatoi, tutti insieme battevano i tacchetti sul pavimento….facendo tremare ….sia gli spogliatoi ….sia i gobbi) Io “vedo” sempre, anche senza chiudere gli occhi, quell’angolo del Bar, dove mi sedevo sempre io per studiare, fare i compiti o disegnare…..e dove si sedeva LUI. Pero’ non c’era solo LUI. Mio Padre, ogni anno a Carnevale, aveva lo stand alla fiera dei vini, che a quei tempi si teneva in piazza Carlo Alberto. La fiera dei vini era la fiera dei vini, cioè solo la degustazione di vini e liquori e rappresentanza. Una sera Valentino, Baci, Riga, Ballarin, Martelli e non ricordo chi altri, vennero al nostro stand e fu per me una serata Magica. Io fotografato con LORO !!!! I MITICI !!

Quanti aneddoti sono stati scritti su di loro…. Aneddoti che sembravano leggende per chi non ha vissuto quei tempi, ma aneddoti VERI. E POI !!! Quel maledetto giorno di pioggia… Pioggia e lacrime….LACRIME…: non poteva essere vero. LORO non c’erano più….non era vero……nessuno ci credeva e nemmeno io volevo crederci…. Non era giusto…..rabbia e dolore, dolore e rabbia….quella maledetta collina….. TUTTI !!! NON C’ERA PIU’ NESSUNO !!!! Perché DIO ha voluto questo ? Perché voleva giocare anche LUI con la Squadra Più FORTE DEL MONDO? Ma era vero….Solo chi c’era a quei tempi sa cosa si è provato. Non si puo’ descriverlo….. E sono passati più di 50 anni, ma a pensarci ancora adesso…. Io ero un ragazzino, ma quello è stato il mio primo vero dolore della mia vita. E poi i Funerali . io ero arrampicato sul mounumento di piazza Solferino per vederli passare, per l'ultima volta...c'era tutto il MONDO, dietro di loro. Mentre ricordo quel giorno, e mentre scrivo, mi rivengono i brividi...E forse mi sono lasciato trasportare dai ricordi....e forse sono anche gli ANNI...per cui ci si commuove facilmente...Ma : CIAO RAGAZZI !!! CIAO VALENTINO !!! Forse un giorno Vi rivedro’ ..!! E anche TE GIGI…..

Questo racconto è stato scritto pochi giorni fa da mio padre Eugenio Ferrero, classe 1933, il bambino in alto a destra nella prima foto e vicino a Valentino nella seconda.L’ha scritto dietro mia richiesta, perché volevo rendere partecipe i tifosi del Toro dei suoi ricordi, e perché , come spiegavo nel mio precedente articolo http://www.toronews.net/view.php?table=article&ID=3294 volevo capire come nascono certe passioni calcistiche.Beh, nemmeno io credevo bastasse questo commovente racconto di mio papà.Lui non è uno scrittore e come si deduce leggendo, è stato scritto “di getto” alla rinfusa, così come venivano a galla i ricordi.Proprio per questo è granata: bello e sincero, senza nessuna pretesa.Sarei felice di fargli avere i Vostri commenti.

"Gianluca Ferrero