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Il Brescia di Cavasin è, teoricamente, una delle più accreditate pretendenti alla Serie A. Ma interpretare il lavoro estivo del club di Corioni è cosa ardua: da un lato, cessioni di peso, dall’altro,...
"Il Brescia di Cavasin è, teoricamente, una delle più accreditate pretendenti alla Serie A. Ma interpretare il lavoro estivo del club di Corioni è cosa ardua: da un lato, cessioni di peso, dall’altro, acquisti di scarso prestigio. Ma, come sempre da alcuni anni a questa parte, anche l’arrivo di alcuni (e la permanenza di altri) giocatori giovani ed interessanti, molti stranieri.
"La squadra che al “Rigamonti”, nello stadio intitolato ad uno dei caduti di Superga, affronterà il Torino è una formazione in divenire, con diversi punti fermi ma anche molti uomini che lo stesso tecnico deve ancora valutare appieno. Davanti alla scommessa Arcari tra i pali (31 anni suonati e prima esperienza da titolare in Serie B) scendono infatti in campo il noto Marco e l’esperto Bega, mentre sulla destra bisogna fare attenzione ad uno degli elementi più interessanti della rosa delle rondinelle: è il 21enne Andrea Rispoli, fresco di esordio (con gol) in Under21.
"Un centrocampo di tutta sostanza, quello di Cavasin, con Barusso e Baiocco ad asfissiare Gasbarroni, nelle intenzioni del tecnico bresciano: il fantasista (e in misura minore anche Di Michele) rischia di non aver vita facile, contro tali mastini. In attacco, avanzano la gioventù di Kozak e l’esperienza dell’ultimo arrivato Flachi, ma a portare la fascia è lui, Davide Possanzini, figlio dell’ultimo vivaio granata pre-smantellamento calleriano.
"Il Brescia non presenta forse un undici forte da far tremare le gambe, non pare, in tutta onestà, in grado di puntare con decisione alla promozione diretta, ma senz’altro alle prime posizione sì, specie se i diversi giovani terranno fede alle speranze con le quali sono stati acquistati da Corioni. Il Toro è atteso da una prova difficile specie psicologicamente, se terrà l’atteggiamento giusto (di pazienza, come nel primo tempo con l’Empoli) potrà avere ragione di una squadra buona ma abbastanza inesperta.
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