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di Gianluca Sacchetto
È Un David Di Michele tirato a lucido quello che hanno potuto ammirare i tanti tifosi granata giunti a Folgaria in queste prime due settimane di ritiro....
"di Gianluca Sacchetto
"È Un David Di Michele tirato a lucido quello che hanno potuto ammirare i tanti tifosi granata giunti a Folgaria in queste prime due settimane di ritiro. Reti di pregevolissima fattura nelle amichevoli, assist per i compagni, voglia di scherzare in allenamento. Sembra un lontano parente di quello che ad agosto dell’anno passato fece di tutto per andare via da Torino, convinto di non poter mettere in mostra le proprie doti, per colpa del presunto ostracismo di De Biasi.
"Nonostante la prospettiva della serie B, una categoria che non appartiene all’attaccante romano dalla stagione 2000/2001 con la maglia della Salernitana, Di Michele si è detto pronto a restare al Toro per riportarlo in serie A. Una carriera controversa quella di “Re David”, sempre vicino a compiere il definitivo salto di qualità, ma mai approdato in una grande, malgrado i vari corteggiamenti. Il Torino provò a strapparlo alla concorrenza già una decina di stagioni fa, quando in due campionati a Salerno mise insieme la bellezza di 37 reti, ma invano. Ad anni di distanza, ci riuscì il suo ex procuratore Antonelli, superando il Parma al foto-finish. In mezzo esperienze più o meno positive.
"Adesso, archiviato il caso calcioscommesse e le dichiarazioni d’amore verso la Roma, seppur più vicine nel tempo, si va verso una nuova era Di Michele. La scelta di Colantuono di affidargli la fascia di capitano potrebbe essere stata la mossa decisiva per evitare altre sbandate da parte sua. Il Toro ha ancora bisogno delle sue giocate per tornare in A e lui ha fretta di dimenticare una stagione inglese con più ombre che luci. Una prosecuzione del rapporto che conviene ad entrambi.
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