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TURIN, ITALY - APRIL 16: Nemanja Radonjic of Torino FC reacts during the Serie A match between Torino FC and Salernitana at Stadio Olimpico di Torino on April 16, 2023 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
Se una squadra come la Salernitana che ha un buon organico, ma non penso qualitativamente superiore a quello del Toro, anche se a questo punto dopo il pareggio di domenica possono sorgere dubbi, viene a Torino per vincere e per 54 minuti quasi ci riesce allora si deve supporre che il Toro ha alzato bandiera bianca già alla 30° giornata.
C’è davvero poco da dire sul Torino se non che questa è la terza finale delle undici che i granata avrebbero dovuto affrontare come una finale ed invece ci si trova nuovamente in un altro fallimento: un punto con il Sassuolo, zero con la Roma e un punto con la Salernitana.
Troppo moscio questo Toro, poca qualità e poco mordente. L’unica nota positiva la si trova nella verve di Radonjic, sicuramente la migliore prestazione da quando è in granata. Il serbo numero 49 ha innescato sempre azioni pericolose. E’ stato l’unico davvero pericoloso tra gli uomini di Juric.
Può anche capitare di prendere un gol nei primi minuti come è successo domenica con la Salernitana ma dopo ci si aspetterebbe una reazione a dir poco furiosa ed invece i granata di Torino sono sembrati ancor più tramortiti, incapaci di muovere il pallone con azioni corali, affidandosi solamente alla buona qualità singola di Radonjic. Davvero troppo poco. A centrocampo la linea Ricci-Ilic è sembrata troppo leggera e inconsistente. L’ex veronese ha vagato per tutti i 94 minuti di gioco senza mai dare un pulpito qualitativo, è sembrato sempre fuori dal gioco, mentre il suo compagno di reparto ha subito spesso la prestanza fisica degli avversari, tant’è che il gol di Vilhena è nato da un suo contrasto perso in mezzo al campo.
Sulla fascia destra il Toro ha subito, sia con Singo che con Lazaro, la velocità di Bradaric, questo ragazzo del ’99 ha messo più volte in difficoltà la difesa granata. Diciamo che tutta la Salernitana ha giocato come meglio poteva, mettendoci tanto fisico ma anche buona lucidità, giocando su anticipi e ripartenze veloci. In più quando si ha un 'nonnetto' del ’87 di nome Candreva, capace di correre in attacco e in difesa per tutta la partita, sfiorando anche il gol del raddoppio, prendendo il palo, allora si capisce quanto il Toro sia sceso in campo con una mentalità sbagliata.
Buona invece la prestazione dei due marcatori granata: sia Buongiorno che Djidji non hanno fatto vedere quasi mai palla sia a Dia che a Piatek, due brutti clienti, sempre controllati magistralmente e questo la dice tutta sulla partita dei granata. Meno male che Sanabria è stato bravo a sfruttare l’innesco di Mirachuk al 55° minuto. Il centravanti granata è arrivato al suo 9° gol in campionato e bisogna comunque dirgli bravo. Meno bravo il russo del Toro che a parte l’assist per il gol è stato praticamente assente per tutta la partita, idem per uno spento Vlasic entrato al posto di Ricci.
Per dovere di cronaca dobbiamo dire che dopo il pareggio il Toro è riuscito a risvegliarsi, cercando il raddoppio e un tiro di Radonjic è stato deviato da campione da Ochoa, ma ormai era tardi con la difesa campana brava a difendersi. Da ricordare che è stata proprio la squadra allenata da Sousa a finire la partita in attacco cercando il gol vittoria!
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