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di Carlo Quaranta
Nella tendenza autodistruttiva intrapresa anche quest’anno dal Torino, ecco che mentre le statistiche negative vengono confermate, quelle finora positive vengono invece infrante: così,...
di Carlo Quaranta
Nella tendenza autodistruttiva intrapresa anche quest’anno dal Torino, ecco che mentre le statistiche negative vengono confermate, quelle finora positive vengono invece infrante: così, anche con un arbitro definito come “portafortuna” alla vigilia (due successi su due lo scorso campionato) i granata finiscono per perdere malamente tra le mura amiche in quella che probabilmente è destinata a diventare il simbolo del punto più basso della stagione di Lerda. Il designato Massimiliano Velotto della sezione AIA di Grosseto dal canto suo, oltre a non portare fortuna ai granata, ci ha messo anche del suo con alcune decisioni imprevedibili o che quantomeno hanno spiazzato i ventidue in campo e non solo.
Niente di particolare da rilevare nei primi minuti, qualche titubanza nell’azione del raddoppio frusinate con i giocatori granata che appaiono un po’ intontiti aspettando magari un fischio che non arriva (due giocatori a terra) e Lodi che ne approfitta pennellando sotto l’incrocio dei pali. Ma la concessione del vantaggio appare giusta. Al 29’ sul risultato già di 1-2 il primo ammonito è D’Ambrosio per un inutile fallo al limite dell’area che non sfugge all’occhio attento del 36enne direttore di gara. Al 35’ giallo anche per l’autore del primo gol, Sansone, reo di un brutto intervento ai danni di De Vezze a metà campo. Al 40’ Lazarevic termina a terra in uno scontro con Ben Djemia al limite dell’area dei canarini ma Velotto non interviene: dubbi. Nella ripresa, dopo l’occasione iniziale di Bianchi viziata probabilmente da un controllo di braccio di Iunco, viene segnalato un offside dubbio a Sgrigna ed un attimo dopo c’è l’ammonizione anche per Grippo autore di un fallo su Obodo. Al 50’ uno degli errori più clamorosi: Iunco entra in area del Frosinone e viene messo giù da una spallata energica dell’ex Bottone ma Velotto non interviene nonostante ci fossero gli estremi per la concessione del penalty che avrebbe potuto cambiare la partita. Che l’arbitro sia stato ingannato dalla differenza di mole tra i due? Anche fosse, questa non parrebbe una giustificazione valida.
Al 55’ altra ghiotta occasione per il Torino sottoporta ma Obodo tocca con la mano prima di insaccare alle spalle di Sicignano e la terna stavolta giustamente annulla. Al 63’ Ogbonna in proiezione offensiva commette un fallo tattico su Santoruvo e finisce anch’egli giustamente sul taccuino del direttore di gara. Al 69’ un altro esempio eclatante della confusione e della titubanza dell’arbitro al limite dell’area del Torino: De Vezze anticipa nettamente in tuffo di testa un attaccante avversario ma Velotto ravvisa un fallo del granata che peraltro segnala dopo più di un attimo di indecisione (forse era indeciso se concedere addirittura il penalty? Fatto sta che opta per una decisione salomonica concedendo punizione dal limite). Al 74’ giallo anche per Garofalo che commette un fallo di frustrazione davvero pericoloso su un avversario dopo aver perso palla: qui l’arbitro avrebbe potuto anche estrarre il rosso. In precedenza c’erano stati dubbi anche per un possibile giallo per Obodo ed un penalty per un presunto fallo di mano del difensore Terranova in area frusinate ma questi, tutto sommato, condonabili rispetto agli altri gravi errori.
(foto M.Dreosti)
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