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di Valentino Della Casa - La pazienza è la virtù dei forti. E un Toro che vuole essere forte, dovrà essere anche paziente, come il gioco che predica mister Ventura. Ragionato, studiato, mai banale ma con...
di Valentino Della Casa - La pazienza è la virtù dei forti. E un Toro che vuole essere forte, dovrà essere anche paziente, come il gioco che predica mister Ventura. Ragionato, studiato, mai banale ma con delle linee guida essenziali, che il pubblico ieri ha già saputo individuare con precisione, capendo, ad esempio, che i passaggi verso la retroguardia non erano frutto dell'indecisione o della mancanza di iniziativa dei centrocampisti, quanto piuttosto di una precisa idea tattica che già inizia ad intravedersi.“Troppo scolasticamente”, forse, per riprendere anche le parole di mister Ventura dopo la gara con l'Omegna. Già, perchè probabilmente nella gara di ieri sera contro il Lumezzane, il Torino avrebbe potuto cercare con più insistenza, in alcune fasi, la verticalizzazione o il passaggio verso le punte. Lo farà sicuramente quando inizierà il campionato, quando la lucidità e la benzina nella gambe saranno maggiori. Ed il gioco più divertente.Ad ogni modo, ieri si è visto come la squadra granata voglia impostare molto il proprio gioco sulla ripartenza improvvisa, rapida, in grado di trovare spiazzate le difese avversarie. In fase di possesso palla, infatti, il Toro si dimostra spesso attendista, cercando di tenere il pallone in difesa, passandolo eventualmente anche al portiere, per favorire il pressing degli avversari. Di conseguenza, si aprono gli spazi per poter infilare la retroguardia “nemica” con efficacia, cosa che ieri è avvenuta almeno quattro volte, con un Guberti ed uno Stevanovic già pronti ad essere protagonisti della stagione che sta per aprirsi. Ovviamente, ci vuole tanta qualità e convinzione nei propri mezzi per imbastire un discorso tattico di questo tipo. Il Toro, finalmente, non sembra mancare né dell'una, né dell'altra. E con un pubblico che numerosissimo decide di seguire la squadra anche a ferragosto, poi, non potrebbe esserci presupposto migliore per tornare a vincere, sapendo reagire di fronte alle difficoltà e usando sempre la testa. Con pazienza, appunto.
(Foto: M. Dreosti)
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