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Il riscatto di Vagnati: mosse estive ok. Ma è tempo di pensare a gennaio

Gianluca Sartori

Le mosse di Vagnati si stanno rivelando azzeccate o quantomeno assennate, alle porte c'è il mercato invernale: da valutare un paio di innesti e la sistemazione di alcune "eccedenze" ingombranti

Era stato bersagliato anche lui dalle critiche al termine della stagione 2020/2021, come è comprensibile che sia se si è il responsabile dell’area tecnica di una squadra che fa una grande fatica a salvarsi. Ora però occorre dare a Davide Vagnati quello che è di Davide Vagnati: molte delle scelte fatte in estate dall’uomo-mercato granata si stanno rivelando azzeccate o comunque assennate alla prova dei fatti. La pensano così anche molti nostri lettori, come testimoniano i risultati di una consultazione di qualche giorno fa, quando una percentuale superiore al 70% dei votanti di un sondaggio aveva promosso, a distanza di due mesi, il mercato estivo fatto dal Torino.

LE PAROLE DI JURIC – La pianificazione estiva del club è partita dalla scelta del portiere titolare. Si è puntato tra lo scetticismo generale su Vanja Milinkovic-Savic e, con grande cautela, si può dire che dopo 13 giornate la mossa sembra giusta: Vanja si sta dimostrando all’altezza della situazione, può ancora migliorare e l’età – 24 anni – è dalla sua parte. La scelta di puntare sul fratello di Sergej è partita anzitutto da Vagnati, come ha dichiarato anche Juric, che avrebbe potuto prendersi i meriti ma ha detto come spesso accade la verità: “Hanno deciso anzitutto Vagnati e il preparatore Di Sarno”. Ma sono diverse le scelte di mercato del dirigente genovese ad aver convinto: prima tra tutte quella di puntare su Brekalo, giocatore decisivo e determinante, elemento di un livello qualitativo superiore arrivato a condizioni piuttosto convenienti se parametrate a quanto il croato sta dimostrando. Pobega ha migliorato il centrocampo: certo, è solo in prestito secco, ma era difficile ottenere di più e intanto il Toro si gode un giocatore che in pochi mesi ha guadagnato la Nazionale. La qualità di Praet e Pjaca è fuori discussione nella speranza che i problemi fisici lascino in pace i due trequartisti. Sulla tempistica (tardiva) di alcuni acquisti incidono le dinamiche di mercato, ma è difficile pensare che trattative complesse e internazionali non siano state imbastite ben prima di fine agosto.

IL FUTURO – Di certo il ruolo di Vagnati non è facile, dovendo anche fare da mediatore tra il presidente Cairo, che come noto ama prendere molte decisioni in prima persona, e il tecnico Juric, tanto esigente nei confronti di chi lavora con lui, ma se il Toro sta riuscendo a voltare pagina sicuramente ci sono anche dei meriti di Vagnati. Senza dimenticare che gli esami non finiscono mai; a gennaio sarebbe bello completare la squadra con un paio di innesti trovando al contempo una sistemazione ad alcune “eccedenze” ingombranti per le casse del club. Sullo sfondo c’è poi la questione relativa a Belotti, perché in caso di mancato rinnovo del capitano sarà necessario trovare un degno sostituto. Vagnati col Torino ha un contratto sino al 2023 e dunque c’è l’occasione di programmare i prossimi mesi con anticipo considerando che le prospettive attuali della squadra fanno pensare a un campionato senza timori di retrocessione.