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Il ritardo delle scelte

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di Stefano BrugnoliPapadopulo voleva iniziare nel segno della continuità con Lerda e ci è riuscito, gol sbagliati a ripetizione ed errori amatoriali in difesa hanno permesso al Livorno di fare quello che è riuscito recentemente all’Atalanta e...
Redazione Toro News

Papadopulo voleva iniziare nel segno della continuità con Lerda e ci è riuscito, gol sbagliati a ripetizione ed errori amatoriali in difesa hanno permesso al Livorno di fare quello che è riuscito recentemente all’Atalanta e al Vicenza e cioè di battere più o meno meritatamente il Torino.Anzi direi che l’inizio è stato peggiore perché è riuscito nell’impresa di non segnare in casa, cosa che al Torino di Beretta-Colantuono-Lerda non capitava dal dicembre 2009; è riuscito ad incappare nella terza sconfitta consecutiva cosa che con la precedente gestione non era mai successa e infine con il disastroso secondo tempo ha fatto sì che la sconfitta fosse più meritata di quanto non lo erano le due precedenti.Quindi quando uno è chiamato a far delle scelte è giusto che le faccia, se le scelte che ha fatto invece sono frutto della convinzione (stessi giocatori utilizzati da Lerda quando ha messo in campo questo schema che prevede l’esclusione di Lazarevic, unico giocatore in grado di saltare l’avversario in questo momento) allora questo è un ulteriore indizio sul fatto che nel calcio pagano sempre gli allenatori anche quando questi non sono i principali colpevoli.Unica consolazione che rimane sono i numeri di Papadopulo i quali dicono che, nonostante il suo subentro inizi spesso con un risultato negativo, alla fine ottiene una media punti superiore al tecnico che lo ha preceduto, speriamo che comunque inverta decisamente il trend perché con 17 punti manterrebbe in vita questa statistica anche se probabilmente 58 punti non sarebbero sufficienti per raggiungere i playoff (oggi la proiezione porta il sesto posto a 59)Per cercare comunque di dare un senso alla stagione il Torino non solo dovrebbe accontentarsi di raggiungere i playoff ma dovrebbe meritarseli, facendo in modo che a fine stagione i punti di distacco dalla terza siano inferiori a 10, scenario questo per il momento abbastanza utopico ma che se venisse raggiunto vorrebbe dire che tutto ha ricominciato a funzionare come si deve e quella che adesso è una utopia potrebbe diventare realtà.   I numeri di Papadopulo che per il momento sono l’unica speranza alla quale attaccarsi sono gli stessi numeri che però condannano la dirigenza del Torino nel suo immobilismo, infatti si può dire che a causa di scelte effettuate in ritardo siano stati lasciati sul campo tra i dieci e i quindici punti. Punti divisi per un terzo all’inizio del campionato quando ha colpevolmente costruito la squadra in ritardo non dotando Lerda dei giocatori idonei al suo modo di giocare e per due terzi quando a gennaio non ha risolto l’evidente incompatibilità dell’allenatore con il capitano.I numeri parlano chiaro, nella gestione Lerda, Bianchi ha giocato da titolare venti partite nelle quali il Torino ha raccolto 23 punti (media 1,15) mentre non ha giocato o è subentrato in dieci partite nelle quali il Torino ha raccolto 18 punti (media 1,80 superiore a quella che ora ha il Novara).Ne consegue che il binomio doveva essere scisso molto prima, in che direzione non sta a me dirlo perché da una parte c’è un giocatore che non riesce a esprimere il suo valore e avrebbe bisogno di un altro tipo di gioco e dall’altra c’è un tecnico che con quel giocatore non riesce a fare il suo tipo di gioco. Inoltre come sapientemente ricordato nei giorni scorsi su queste pagine da miei colleghi non ci sono solo i numeri di quest’anno che darebbero ragione a Lerda ma ci sono i numeri del passato che darebbero più ragione a Bianchi. Resta il fatto che c’era da fare una scelta strategica importante e non è stata fatta. Rimango dell’idea che con un nuovo allenatore da gennaio che sfruttasse meglio Bianchi o con giocatori più adatti al modulo di Lerda ora si avrebbero almeno 50 punti.Saluto Lerda dicendo che ha fatto bene ad assumersi le sue colpe che sono principalmente quelle di aver assecondato idee altrui e di averle mischiate con le sue. Camolese diceva che ogni allenatore deve sempre decidere di testa propria in quanto è lui che paga con l’esonero e io da allenatore concordo con questa idea e spero che queste parole le faccia sue anche Papadopulo augurandogli di proseguire a Torino quella statistica che sopra ho citato.