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Il Sassuolo ama il possesso palla: al Toro servirà alzare il baricentro

Andrea Calderoni

Temi Tattici / Solo la Juventus tiene più il pallone dei neroverdi che sono punibili sui calci piazzati (corner e punizioni laterali). Gli emiliani usano pochissimo le corsie

Il Sassuolo ha la mente libera, vista l'ottima posizione in classifica, e a maggior ragione sta provando a mettere in pratica quelle che sono le idee di calcio di Roberto De Zerbi. I neroverdi puntano al dominio della partita. Come? Gestendo come pochissime altre formazioni del campionato di Serie A il pallone. Il Sassuolo ha il secondo possesso palla del torneo: 30 minuti tondi di possesso medio a partita. Agli emiliani piace costruire l’azione fin dalle fondamenta e tendono ad assumersi parecchi rischi in questo giro palla insistito che coinvolge costantemente i difensori e anche il portiere. Quest’aspetto ci porta a dire che probabilmente il baricentro del Torino dovrà essere alzato di qualche metro rispetto alla gara persa ma ben affrontata contro l’Inter. Inoltre, davanti servirà una coppia d’attacco dalle caratteristiche differenti rispetto a quella di domenica.

APPROCCIO - Per i temi tattici di Torino-Sassuolo, infatti, bisogna ripartire dalla spiegazione data da Davide Nicola circa il duo Verdi-Sanabria scelto per la sfida alla capolista. “Scegliere loro due ci ha permesso di preparare la partita basandoci su altezze di campo diverse, senza portare subito una pressione offensiva” ha sottolineato Nicola. Se contro l’Inter un approccio del genere è stato più che comprensibile, invece contro il Sassuolo servirà aggredire un po’ più alti in primo luogo per essere più efficaci offensivamente. Recuperare palla nella metà campo del Sassuolo potrebbe risultare determinante per porre le basi per qualche pericolo. È chiaro, perciò, che sarà meno utile Verdi per un simile piano partita. Meglio, pertanto, un Belotti, seppur non al meglio, o anche un Bonazzoli, bravo di solito nella prima pressione (il match d’andata contro l’Udinese docet), al fianco di Sanabria. Un approccio un po’ più belligerante richiederà una maggiore attenzione nella compattezza dei reparti. Ancor più importante, dunque, potrebbe risultare il lavoro di Mandragora davanti alla difesa come collante tra le parti. E in tal senso fondamentale sarà il ritorno di Rincon, uno che potrebbe spostare gli equilibri della gara se riuscisse a svolgere nel migliore dei modi i compiti che Nicola gli affiderà.

TUTTO DIVERSO - In tre giorni, poi, il Torino passerà da affrontare la formazione che più crossa in Serie A e più segna di testa a quella che utilizza meno le corsie laterali e che colpisce di meno con la testa. Il Sassuolo, infatti, è agli antipodi delle due graduatorie rispetto all’Inter: è ultimo per distacco per traversoni effettuati (appena 61 a buon fine) ed è penultimo per gol di testa (3, peggio solo il Genoa). Oltre a rimanere corti, i granata dovranno chiudere gli spazi soprattutto centralmente. La difesa a tre, in tal senso, potrebbe aiutare. Anche i due tornanti di destra e di sinistra quando saranno chiamati a difendere dovranno ragionare più sul taglio alle spalle del laterale neroverde piuttosto che su possibili situazioni di inferiorità numerica sulla loro parte. Un’ultima arma alla quale prestare attenzione saranno i tiri da fuori. Gli avanti neroverdi sono praticamente tutti bravi nelle conclusioni dalla distanza. Invece, i calci piazzati a favore (tipo calci d’angolo o punizioni laterali) dovranno trasformarsi nel punto di forza granata. Non sarebbe male, a tal proposito, provare qualche soluzione sorprendente per abbattere la resistenza di una difesa tutt’altro che ineccepibile in simili situazioni.