Il 3-4-2-1 di Ivan Juric affronterà venerdì sera nell'anticipo del terzo turno del campionato di Serie A il 4-2-3-1 di Alessio Dionisi. Il Torino se la vedrà in trasferta sul campo del Sassuolo, reduce dalla sconfitta nel recupero all'Olimpico contro la Roma. Dionisi ama fare la partita, in questo senso è il classico allenatore moderno. In aggiunta a ciò preferisce la tecnica al fisico, la qualità palla a terra al rilancio dalle retrovie. Grande estimatore del 4-3-1-2 di giampaoliana memoria, ha virato al Sassuolo sul 4-2-3-1 per dare seguito al lavoro fatto dal predecessore Roberto De Zerbi e in questo senso la scelta della società di puntare su di lui è stata proprio dettata da un criterio di continuità. Il trequartista centrale resta il perno della sua idea di calcio, ma a differenza della stagione scorsa all'Empoli Dionisi cerca di sfruttare maggiormente il movimento a rientrare degli altri due uomini a supporto dell'unica punta.
Il tema
Il Sassuolo ha tanta qualità, ma può soffrire il gioco di Juric: ecco perchè
Il Torino se la vedrà in trasferta sul campo del Sassuolo, reduce dalla sconfitta nel recupero all'Olimpico contro la Roma
QUALITA' - D'antro canto, la qualità offensiva del Sassuolo è indiscutibile: Berardi, Defrel, Boga, Djuricic, Traore e ancora le prime punte Raspadori e Scamacca. Ci sono parecchi uomini diversi in caratteristiche ma tutti ben dotati tecnicamente e balisticamente. Per il Torino di Juric, vincitore senza troppi patemi contro la Salernitana, sarà un crash test molto tosto, soprattutto a livello difensivo. La tenuta del terzetto difensivo e della mediana sarà decisivo per l'esito della gara dei granata. Scalare al momento giusto in marcatura senza lasciare pericolosi buchi tra le linee sarà l'ago della bilancia. Sarà, quindi, richiesto tanto dinamismo ai difensori granata che però almeno sul gioco aereo non dovrebbero aver problemi, non essendoci uomini particolarmente dotati tra i neroverdi. Nello stesso tempo sarà fondamentale inibire la qualità del Sassuolo con un pressing ben orchestrato e organizzato. Il gioco di Juric, fatto di aggressione a tutto campo e di verticalità, potrebbe dare parecchio fastidio al Sassuolo che soffre quando non ha spazio per sviluppare pensieri. A palla scoperta, invece, gli emiliani sanno far male, soprattutto dalla cintola in su.
POSSESSO PALLA - Il Sassuolo, comunque, è vulnerabile. Difensivamente, gli emiliani possono faticare a leggere alcuni movimenti degli avversari, su tutti i potenziali inserimenti dei centrocampisti (pensiamo a un Mandragora). Del resto la filosofia di Dionisi è quella di creare un'occasione in più dell'avversario, sfruttando il possesso palla e le combinazioni in velocità (in questo il Sassuolo delle prime giornate è stato meno orizzontale di quello di De Zerbi). I numeri parlano chiaro. Il Sassuolo è secondo per tiri in porta dopo 270' di campionato (21 contro i 16 del Torino, che comunque si difende egregiamente) ed è terzo per possesso palla medio a gara. Nessuno, però, come il Sassuolo ha tenuto la sfera nella propria metà campo nelle prime tre giornate di Serie A (19'23" a fronte dei 29'35" totali). Sarà lecito attendersi, dunque, una formazione che tenterà di prendere in mano l'iniziativa (il Sassuolo) e un'altra che proverà a chiudere tutti gli spazi per poi ribaltare il fronte con rapidi rilanci o imbucate, lavorando anche con grande attenzione sulle seconde palle.
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