- Calciomercato
- Prima Squadra
- Giovanili
- TN Radio
- Interviste
- Mondo Granata
- Italia Granata
- Campionato
- Altre News
- Forum
- Redazione TORONEWS
TURIN, ITALY - SEPTEMBER 04: Nikola Vlasic of Torino FC celebrates the opening goal with team mates during the Serie A match between Torino FC and US Lecce at Stadio Olimpico di Torino on September 5, 2022 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
Dopo le prime sette giornate di Serie A è arrivata la sosta Nazionali ed è tempo di fare le prime panoramiche sulla stagione in corso. Analizzando i dati sulla percentuale dei giocatori stranieri in Serie A emerge come il Torino sia la squadra "meno italiana" presente nel nostro campionato. La costruzione della rosa attuale evidenzia il fatto che negli ultimi anni si è data la priorità al mercato estero rispetto a quello del Bel Paese e le motivazioni possono essere molteplici.
Leggendo le formazioni iniziali scelte da Ivan Juric in queste prime sette giornate si può notare il fatto che siano sempre meno i calciatori del Toro ad essere nati in Italia. Gli unici calciatori azzurri che sono scesi in campo quest'anno sono Pellegri, Ricci e Buongiorno. Ben l'87% dei giocatori schierati in queste prime sette partite non è di nazionalità italiana e ciò è una tendenza sempre più presente nel calcio di oggi. Probabilmente però questi numeri che rappresentano il Toro sono un po' un caso limite e infatti questa percentuale vale il primato assoluto nel nostro campionato in questa speciale graduatoria. La conseguenza di questa situazione è che il CT azzurro Roberto Mancini non ha convocato nessun calciatore granata per questi turni di Nations League. In questo avvio di campionato è capitato più volte infatti che nella formazione iniziale del Toro fossero presenti 10 calciatori stranieri e solamente uno italiano. Anche questo dato sul numero di stranieri presenti nell'undici iniziale vale il primato in questa Serie A al pari di Milan, Udinese, Atalanta e Spezia.
Questa situazione potrebbe sottolineare ancora una volta la bravura di Juric nel riuscire a compattare un gruppo. Certamente per il tecnico granata non dev'essere semplice allenare una rosa nella quale ci sono moltissimi ragazzi di nazioni differenti. Da un biennio a questa parte la preferenza in sede di mercato è spesso ricaduta su profili provenienti da oltre i confini. Questa scelta può essere dovuta anche a preferenze dell'allenatore che da quando è arrivato al Toro si è ritrovato a lavorare con giocatori che lo stimano come Brekalo, Vlasic e Radonjic. Un'altra spiegazione invece può essere dovuta al fatto che in dirigenza si ritengano troppo costosi i talenti italiani e allora si preferisce affacciarsi ad altri paesi per fare mercato. In questo discorso infatti gli acquisti di Ricci e Pellegri sono un'eccezione. Juric dovrà quindi proseguire la stagione con un gruppo di giocatori molto variegato e con al suo interno molto lingue e abitudini differenti e durante queste soste per le nazionali ce ne si accorge ancora di più perché molti calciatori partono verso tutte le direzioni del mondo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA