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Il tema

Il Torino e la solidità difensiva: i numeri premiano Juric e le sue gerarchie

Andrea Calderoni

12 gol presi in 12 giornate: mai così bene nell'era dei tre punti se non con Gian Piero Ventura nel 2012/2013

Tre partite in campionato senza gol incassati, solo in tre casi più di una rete presa nella stessa gara: la difesa del Torino ha certamente ritrovato una certa solidità, soprattutto se raffrontata con il recente passato. Negli ultimi due campionati il rendimento difensivo granata era stato al centro di grandi problematiche e i numeri evidenziavano parecchie carenze strutturali e di reparto (dopo 12 turni negli ultimi due tornei i gol incassati erano stati rispettivamente 17 e poi addirittura 30). Ivan Juric, invece, è riuscito a sistemare quest'aspetto, soprattutto grazie al maggior equilibrio che i granata stanno dimostrando in campo. La fase difensiva, infatti, dipende necessariamente dai movimenti dell'intera squadra e dalla distanza tra i reparti, ma poi servono anche prestazioni di un certo livello da parte degli effettivi interpreti del ruolo.

RENDIMENTO - I granata viaggiano con una media precisa di un gol incassato a partita: 12 giornate, 12 reti subite. Ne aveva presi meno nell'era dei tre punti soltanto una volta, ovvero nella stagione 2012/2013 con Gian Piero Ventura in panchina. In quel caso erano stati 10 in 12 turni, di cui 3 nel match contro il Parma. L'avvio è pertanto oltremodo promettente per i granata e dopo la terza e ultima sosta per le Nazionali del 2021 Juric dovrà ripartire proprio dalla ritrovata solidità difensiva, unendo una maggior efficacia sottoporta. Del resto, il calcio moderno insegna che vince chi prende meno gol e anche l'Hellas Verona di Juric nelle scorse stagioni ha dimostrato, soprattutto nelle prime metà di campionato, di avere ottimi numeri a livello difensivo. I pochi gol subiti si spiegano anche con altre statistiche significative: il Torino è la squadra che ha incassato meno tiri complessivi (103) ed è quella che ha concesso meno conclusioni nello specchio (31).

GERARCHIE - Ma a determinare una ritrovata solidità non sono soltanto i numeri confortanti. Nel discorso rientrano anche gli interpreti e le gerarchie che Juric ha stabilito. Due/terzi della retroguardia sono praticamente fissi: Gleison Bremer perno centrale e Koffi Djidji sul centrodestra. Si possono a tutti gli effetti considerare due titolari del Torino 2021/2022 ed è noto che in difesa meno si cambia e più oliati diventano gli automatismi nel reparto. Sul centrosinistra, invece, è costante il ballottaggio tra Alessandro Buongiorno e Ricardo Rodriguez. Alle volte viene preferito il classe 1999, altre volte, come a La Spezia, lo svizzero. David Zima e Armando Izzo, in questo contesto, sono dietro. Il ceco deve ancora crescere e probabilmente solo con il nuovo anno lo si vedrà più impiegato, mentre il napoletano è destinato a inseguire e il suo futuro è sempre incerto (il Cagliari è sullo sfondo).