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Il Toro cerca il risultato a Roma, nella trasferta più difficile

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L'editoriale di Gino Strippoli / I granata in difficoltà di formazione vogliono rimanere imbattuti contro i giallorossi
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Le difficoltà ci sono tutte, non basta l’affrontare in trasferta una squadra come la Roma, già tosta di per se, a ciò si aggiunge per la squadra di Mazzarri una carenza di organico dovuta a squalifiche e infortuni che hanno praticamente ridotto ai minimi termini la possibilità di scelta dei giocatori da mandare in campo. Infatti, a Meitè e Izzo, assenti per squalifica, si sono aggiunti Baselli per un problema all’anca e Lukic per un problema muscolare. Potrebbe essere recuperato in extremis proprio quest’ultimo vista la convocazione e visto che le sue condizioni appaiono in miglioramento. Non c’è sicuramente da stare allegri soprattutto dopo la cocente e meritata sconfitta contro al Fiorentina che ha estromesso il Toro dalla Coppa Italia.

Da oggi in poi ogni scontro per i granata dovrebbe essere una finale Europa League, senza questa mentalità non si può di certo pensare a possibili valichi di frontiera per il prossimo anno. A tutto ciò si aggiunge la sterilità di un attacco che proprio non ne vuol sapere di centrare almeno lo specchio della porta. Daltronde i numeri sono quelli che sono e anche brutali guardando la prolificità granata in fatto di reti realizzate che li attesta al 12° posto in classifica. Sicuramente nessuno si sarebbe aspettato quest’anno uno score così decisamente negativo. A contraltare c’è una retroguardia che fa ben sperare visto che è la quinta miglior difesa del campionato con soli 19 gol subiti.

È vero che domani mancherà Izzo, una pedina insostituibile, ma al riguardo con Nkoulou al suo posto a comandare la difesa e Djidji sulla sinistra a completare la difesa dovrebbe esserci Lyanco. Il brasiliano ha sbagliato contro la Fiorentina nella marcatura di Chiesa, ma è evidente che entrare a 10 minuti dalla fine della partita e dopo praticamente un anno e mezzo fermo per infortunio, eccezion fatta per qualche scampolo di partita con la primavera non è cosa semplice soprattutto quando hai da marcare un giocatore come Chiesa. Quindi fiducia a Lyanco che deve trovare quella sicurezza che solo giocando può arrivare e  tornare a essere quel giocatore importante tale da far investire alla società granata la cifra di 9 milioni idi euro.

Proprio partendo dalla difesa il Toro oggi dovrà cercare di mantenere l’imbattibilità esterna magari cercando il colpaccio con un pressing che ci ha abituato di vedere nelle partite fuori casa. Con Rincon unico titolare certo, Lukic o Ansaldi dovrebbero fungere da mediano destro mentre a sinistra potrebbe esserci Aina. In alternativa potremmo vedere Falque posizionato sulla fascia a supporto di Belotti e Zaza, che però arriva da un infortunio alla caviglia.

Quello che può fare il Toro è cercare con il pressing alto di assalire i portatori di palla avversari e spezzare ogni tipo di fantasia giallorossa, per poi cercare di impensierire la porta romana con delle ripartenze veloci. Per la prima volta, nella trasferta granata saranno aggregati tre primavera: Ferigra, Adopo e Millico. Proprio il baby bomber potrebbe entrare a partita in corso e confermare quanto di buono sta facendo a livello giovanile. In Europa di solito giocatori del calibro di Millico vengono subito mandati in campo a dimostrare il loro valore. E se fossero proprio lui e i suoi gol le chiavi per l'accesso all’Europa? Vale la pena tentare!