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Il Toro con la testa nel mercato

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
Il Torino che affronterà il Milan domenica prossima nella 16 giornata di campionato è una squadra che ha messo su 16 punti ( nella realtà 15 visto il punto di penalizzazione) e si trova al quattordicesimo posto in classifica....

Il Torino che affronterà il Milan domenica prossima nella 16 giornata di campionato è una squadra che ha messo su 16 punti ( nella realtà 15 visto il punto di penalizzazione) e si trova al quattordicesimo posto in classifica. Non male per una squadra appena arrivata dalla serie B e con un organico che annovera nella rosa almeno 14 giocatori esordienti in serie A su 30 complessivi.Ma adesso è ora di mettere la testa nel mercato e studiare quali siano gli uomini giusti da acquistare per tenere su, nella massima serie, senza troppe difficoltà questo Toro. Una squadra che sin qui, da neopromossa, non ha fatto male anzi è riuscita comunque a stare ben a galla sopra la linea di galleggiamento della retrocessione. E dire che questo Toro venturiano poteva avere tranquillamente 3 o 4 punti in più. Adesso però è tempo di correre ai ripari onde evitare che a lungo andare la troppa astinenza con il gol e la vittoria diventino pesanti macigni capaci  di farti sprofondare negli inferi delle pericolanti indirizzate verso la serie cadetta.I nomi designati a vestire la maglia granata sono tanti e spesso si sprecano sin troppo. Oggi a questo Toro servono giocatori pronti all’uso e non scommesse dell’ultima ora. I calciatori d’oltreoceano, ad esempio l’argentino Bueno  (19 anni) o il tanto citato Botta (23anni),sono ragazzi giovani che fanno gola alla fantasia, e magari saranno anche ottimi giocatori, ma forse acerbi per entrare nel vivo di un campionato nuovo dove non c’è tempo per ambientarsi come sarebbe anche giusto. La prospettiva di acquistare giovani promesse è funzionale  nel momento in cui la società granata pensa di accomunarli con altri acquisti di esperienza che possano dire la loro in campo e dare una vera mano al Toro. E poi Bueno e Botta sono davvero più forti di Verdi e Stevanovic?Quindi se arrivasse uno tra Bueno e Botta (che sono comunque degli esterni alti) il presidente Cairo dovrebbe però metter mano al portafoglio e portare nella casa granata calciatori che giocano già nella massima serie italiana come Seymour, ottimo centrocampista cileno che gioca nel Genoa. Il rossoblù sarebbe un giocatore funzionale per il gioco di Ventura, infatti possiede una buona visione di gioco e caratteristiche molto vicine al regista classico, è già rodato per la serie A e andrebbe via da Genova non perché ‘scarto’ ma perché a gennaio al Grifone vogliono rivoluzionare un po’ tutto.La nota dolente e bollente della stagione granata riguarda la linea d’attacco. Son davvero pochi (15) i gol realizzati da Bianchi e company. Vuoi per imprecisione, vuoi per poca lucidità, vuoi perché le caratteristiche di qualche giocatore non si sposa bene con le trame offensive di Ventura. Bianchi, nonostante il grande impegno e la volontà con cui cerca di inserirsi negli schemi venturiani, non riesce a gonfiare la rete come dovrebbe un giocatore della sua caratura. La sua adattabilità al Toro di Ventura è quasi nulla, non per sua precisa colpa ma per caratteristiche tecniche che non possiede. Dovrebbe essere un Toro veloce nelle ripartenze, con scambi veloci e fraseggi con palla a terra. Con Bianchi la manovra e le ripartenze sono rallentate, ribadisco nonostante il suo encomiabile impegno. Il suo dispiego di energie alla fine lo porta ad essere meno lucido nei momenti cruciali sotto porta. Di Sgrigna, si è parlato e detto molto: paga il noviziato a 32 anni di età. Sin qui ha deluso tanto da essere annoverato come buon giocatore da serie B ma non adatto alla massima serie. Sansone invece che ha qualità tecniche importanti  è apparso leggerino nei contrasti e si sa,  giocando in una linea d’attacco a quattro, quanto sia importante ripiegare e contrastare le iniziative avversarie, cosa che lui fa  davvero poco. Ecco perché gioca spesso Meggiorini che non sarà un goleador ma (Pirlo docet) fa un lavoro sporco che serve al Toro però quanto i gol che sbaglia!  Difficile trovare i giusti rimedi al “mal di gol”. Cambiare tanto per cambiare appare sempre poco produttivo. Se per Sansone, Meggiorini e Diop le possibilità di rimanere al Toro sono quasi decise al 90%, per Bianchi e Sgrigna il mercato di Gennaio potrebbe segnare l’addio alla maglia granata. Chi potrebbe arrivare? Barreto rimane sempre in cima ai desideri  e,  visto che la Sampdoria ha chiuso con un bel rosso al passivo di oltre 30 milioni di euro, potrebbe profilarsi l’arrivo di Pozzi ad un prezzo abbordabile. Un’altra soluzione per l’ attacco potrebbe arrivare dal Napoli che ha bisogno di valorizzare e far giocare Edu Vargas. Altri attaccanti come Zarate non sarebbero proponibili per i loro ingaggi e il prezzo – mercato. Inutile farsi troppe illusioni.

Gino Strippoli