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di Paolo Morelli
Oggi pomeriggio, prima dell’allenamento di rifinitura, Gianni De Biasi si è presentato alla stampa, nella sua prima conferenza pre-partita di questo campionato. Si...
di Paolo Morelli
Oggi pomeriggio, prima dell’allenamento di rifinitura, Gianni De Biasi si è presentato alla stampa, nella sua prima conferenza pre-partita di questo campionato. Si è parlato della prossima avversaria ma anche delle probabili soluzioni tattiche che il tecnico adotterà domani, con uno sguardo ai possibili nuovi leader del Toro.INTER. “C’è grande curiosità per domani” spiega De Biasi “perché l’Inter ci metterà a dura prova e potrò vedere quale reazione avrà la squadra”. Il tecnico granata ha ribadito l’importanza di doversi impegnare contro qualsiasi avversario, senza mollare mai e comportandosi come una squadra vera. “Da un certo punto di vista è l’avversario migliore per recuperare un po’ di fiducia” sostiene “perché la squadra deve provare a fare risultato contro chiunque”. Ha poi posto l’accento sulla complicata situazione dei nerazzurri, che non vivono un bel momento soprattutto a causa della pressione della Roma e degli infortuni. A chi lo punzecchia sul ruolo “gestionale” affidato a Mancini risponde così: “In una squadra l’allenatore conta moltissimo, ma dipende dal grado della sua forza. Se gli viene affidato un ruolo gestionale è difficile per lui poter trascinare la squadra. A Mancini non si può imputare nulla”.TORO. De Biasi si ritrova in una situazione simile al suo ritorno nel febbraio dell’anno scorso, quando però la squadra aveva dei punti in meno e delle partite in più da giocare. “Il calendario può sembrare difficile” spiega il mister “ma non bisogna mai fidarsi, perché le partite vanno analizzate caso per caso guardando anche la situazione delle altre squadre. È importante l’approccio alla gara. Affronteremo i nerazzurri nel miglior modo possibile, e se ognuno darà qualcosa in più di quanto ha dato finora, li metteremo in seria difficoltà”. “Siamo tecnicamente superiori all’anno scorso” continua “ma la qualità deve essere accompagnata anche da altre cose, che forse a inizio campionato sono mancate. Penso che i giocatori abbiano capito che ci troviamo in un momento particolare, ma sarò molto attento ad individuare chi avrà intenzione di remare contro, se ci sarà”. Alla domanda che solleva la questione della volontà di farsi ammonire da parte di qualcuno risponde: “Nessuno si fa ammonire apposta”.AMBIENTE. L’allenatore di Sarmede ha poi precisato che il Toro si trova in un ambiente che si esalta e si deprime con troppa facilità, e questo non fa bene alla squadra. “Si vive ancora nel ricordo dei successi passati, e la tifoseria granata è affamata di vittorie” sostiene De Biasi “ma ci vuole pazienza. Con un bel progetto e un po’ di tempo per metterlo in piedi ci si potrebbero prendere tante soddisfazioni”. Secondo lui, il fatto di non riuscire ad esprimersi per le proprie possibilità, per quanto riguarda i giocatori, può generare un po’ di frustrazione per quello che poteva essere e non è stato. Un sentimento che si riflette su tutto l’ambiente.TATTICA. “Se salvo il Toro vado a fare un pezzo del cammino di Santiago de Compostela” promette De Biasi, così come l’anno scorso salì a Superga in bicicletta. Poi si parla di Rosina e Corini, al centro del nuovo scacchiere tattico scelto dal nuovo tecnico. “Non diamo troppe pressioni a Rosina, non deve sentirsi il salvatore della patria. Le responsabilità vanno divise. Io penso che lui si possa sfruttare dalla metà campo in poi, diventando così un punto di riferimento avanzato per il centrocampo” dice De Biasi “invece Corini sarà il punto di riferimento arretrato”. Poi una battuta sulla recente esperienza spagnola: “Ho visto molti giocatori interessanti in Spagna, ma costano”.TIFOSI. La conferenza si è conclusa con qualche battuta sui tifosi, dei quali comprende pienamente lo stato d’animo. “Mi piacerebbe che fosse il Toro a dare il primo segnale alla tifoseria” dichiara l’allenatore granata “Perché loro aspettano solo quello. A quel punto saranno i tifosi stessi a fare il resto sostenendoci come hanno sempre fatto”.Emblematica una scena durante l’allenamento di rifinitura. Tutti i giocatori chiamati a spostare insieme una delle porte mobili della Sisport, per delimitare la metà campo, con Corini a dirigere gli spostamenti. Spirito di collaborazione da parte di tutti e ruolo-guida per “Genio”.
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