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Che peccato, davvero un grande peccato per il Toro aver sfiorato la vittoria contro la Lazio, dopo aver dominato la partita sin dai primi minuti. Dopo la bella prova contro il Sassuolo ci si aspettava dai granata la conferma di quanto di buono aveva fatto vedere al Mapei e la riprova si è vista subito con i granata gagliardi e arrembanti sin dal primo fischio d’inizio dell’arbitro. Infatti l’impatto di Mandragora e compagni è stato a dir poco perfetto , con un bel pressing sulla trequarti laziale, mentre a centrocampo tanti scambi veloci e passaggi di prima.
Anche se sono cambiati gli interpreti rispetto a Reggio Emilia, il risultato non è cambiato con i granata padroni in mezzo al campo a dispetto di giocatori di qualità come Luis Alberto e Felipe Anderson. Sulle fasce un instancabile Ola Aina è sempre stato con la sua corsa una spina nel fianco della difesa biancoazzurra, sebbene il più delle volte non sia riuscito a finalizzare come avrebbe dovuto. A sua discolpa va sicuramente analizzato il suo moto perpetuo davvero stancante che non gli permette di essere lucido fino alla fine. Bravo il ragazzo a trovare un bell’assit con un cross in corsa per la testa di Sanabria che solo un grande campione come Pepe Reina poteva deviare in angolo con un bel colpo di reni. Questa è stata la prima vera occasione dei granata che sino alla fine dei primi 45 minuti hanno provato in tutti i modi a trovare il buco giusto per segnare schiacciando la Lazio nella propria area.
D’altro canto la squadra della coppia Sarri-Martusciello non è mai riuscita a rendersi pericolosa anche grazie all’eccellente prestazione di Bremer che non ha mai dato scampo a Immobile, anticipandolo sistematicamente. Da sottolineare anche quella di Rodriguez, che aveva un brutto cliente come Felipe Anderson e ha disputato un ottimo incontro con il brasiliano che gli è andato via una sola volta nel primo tempo. Dall’altra parte Djidji sino al momento del rigore aveva disputato una partita impeccabile con una marcatura stretta sul suo avversario e - anche se ha causato il rigore - il francese ha giocato con sicurezza. Poi certo al 90’ il patatrac che a volte può capitare. Ottima anche la prestazione a centrocampo di Singo e Pobega e Mandragora, così come sulla trequarti Brekalo. Linetty ha portato acqua al mulino conquistando molti palloni vaganti in mezzo al campo.
Era una partita che il Torino poteva vincere e nel secondo tempo ha dato dimostrazione della sua voglia di prendere i tre punti. Nella ripresa si possono contare diverse occasioni per i granata. Dopo una bella azione di Aina (ancora lui) un tiro di Linetty è parato comodamente da Reina, poi un colpo di testa di Sanabria finito tra le mani del portiere. Dopo è stato il turno di Ansaldi che, entrato in campo al 69’, da campione, ha fatto due dribbling secchi per poi andare al tiro deviato in angolo ancora da Reina. È un Toro forte che ha preso coscienza delle proprie capacità e la conclusione di ciò è arrivato con il gol di Pjaca appena entrato, su cross di Singo dopo un bel recupero di Lukic, il croato con una bella inzuccata ha trafitto finalmente Reina. Per il trequartista è l’apoteosi: due gol in due giornate da subentrato. Dopo pochi minuti è pronto a raddoppiare con un tiro al fulmicotone, preciso e potente , che solo il solito campione di nome Reina è andato a togliere dalla rete con un bel tuffo sul suo palo sinistro.
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A questo punto la Lazio ha tentato il tutto per tutto e proprio al 90’, dopo un salvataggio sulla traversa di Vanja Milinkovic-Savic, è andata a conquistarsi un rigore poi battuto in gol da Immobile.
Alla fine facendo i conti la differenza in questa partita l’ha fatta proprio Pepe Reina, che ha tolto dalla rete tre perle di Sanabria, Ansaldi e Pjaca salvando la sua squadra da un raddoppio che sarebbe stato sinonimo di sconfitta.
La partita di giovedì ha dato una sentenza: Juric ha in mano la squadra in tutto e per tutto, l’ha plasmata in poche settimane, ha costruito un Toro forte e grintoso che da tre partite esce sempre applaudito dai propri tifosi regalando un bel calcio aggressivo e divertente. È un Toro che se la può giocare con chiunque a testa alta imponendo il proprio gioco. Il pareggio alla fine è ingiusto già solo per il gioco che hanno prodotto i granata.
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