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Il Toro dribbla poco? Vanoli non è preoccupato e risponde così 

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Vanoli interviene in merito al dato sui dribbling: concretezza e sistema di gioco le chiavi per leggere i numeri
Irene Nicola
Irene Nicola Redattore 

Le statistiche relative al primo mese di campionato hanno evidenziato una serie di dati. Uno ha assunto particolare rilievo in casa Torino nelle ultime ore: scarsa propensione al dribbling e limitata percentuale di riuscita. Qual è il motivo? E quanto effettivamente è rilevante il dato statistico? A rispondere direttamente Paolo Vanoli, interrogato in conferenza stampa in merito all'argomento.

Torino, la statistica sui dribbling: i numeri

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Riassumiamo prima i numeri, utilizzando come riferimento i dati raccolti da Kickest. In quattro giornate il Toro ha tentato 26 dribbling (media di 6.5 a partita), 40 in meno rispetto al Napoli, leader in questa graduatoria. 13 i dribbling completati con successo dai granata, ovvero il 50%. Con questi numero il Torino è ultimo per dribbling tentati e penultimo per dribbling riusciti (resta davanti all'Inter, 9 su 34 con efficacia del 26.5%).

Torino, pochi dribbling? La risposta di Vanoli

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Paolo Vanoli, interrogato in merito, ha analizzato i dati, ma ne ha dato una lettura più ampia combinando i dati relativi ai dribbling cercati e a quelli effettuati con successo: "Noi siamo quarti tra dribbling tentati e riusciti. Alla fine ne puoi fare pochi, ma puoi essere efficace lo stesso". Poi il tecnico granata è entrato più nel dettaglio guardando al rapporto tra dribbling e modulo: "Secondo me, come dimostra anche il dato relativo all'Inter all'ultimo posto, si tratta di impiegare un sistema di gioco che è più corale che individuale nel saltare l'uno contro uno. Anche il modulo ti può portare ad avere una squadra di una certa caratura, anche la caratteristica di un giocatore". Alcune squadre, Vanoli ha citato la Juventus in questo senso, hanno scelto giocatori votati all'uno contro uno in alcuni reparti specifici, come sugli esterni; altre invece, come l'Inter hanno lavorato sulla coralità dello sviluppo dell'azione risultando ugualmente efficaci pur senza la stessa efficacia o la stessa propensione al dribbling.

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