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Il Toro e Buongiorno, i 10 momenti più belli di una storia lunga 17 anni

Gianluca Sartori Direttore 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nell'estate 2018 la società opta per non trattenere Buongiorno da fuoriquota in Primavera, meglio metterlo subito alla prova nel calcio professionistico. Il primo prestito è al Carpi, in Serie B, agli ordini di Fabrizio Castori, che diventerà uno dei suoi più grandi estimatori. Per la prima volta Alessandro va a giocare lontano da Torino e l'esperienza è proficua perché arrivano diciotto presenze. Nell'estate 2019 c'è il ritorno al Torino dove vive sei mesi di stallo. Rimane al Filadelfia, ma Mazzarri non gli concede nemmeno un minuto e per evitare di rimanere fermo deve scendere da fuoriquota nella Primavera di Marco Sesia. A gennaio la svolta, ad accoglierlo è nuovamente Fabrizio Castori che, subentrato sulla panchina del Trapani, lo vuole con sé, ancora in Serie B. Buongiorno conferma di essere più che adatto alla categoria raccogliendo 13 gettoni, anche se l'annata si conclude amaramente, con la retrocessione dei siciliani. Estate 2020, punto e capo: Alessandro sembra uno di quei giocatori destinati a fare la spola, ogni anno in prestito fino alla scadenza del contratto. Ma la svolta è alle porte. Sulla panchina del Toro c'è Marco Giampaolo, che in un'estate contrassegnata dal Covid studia i giocatori a disposizione e pone un veto alla società: "Buongiorno mi serve, niente prestito". Sarà forse la scelta più fortunata di una gestione tecnica complicatissima. Per Alessandro conferma e rinnovo del contratto.

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