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Il Torino e i ritiri punitivi: da Mihajlovic a Mazzarri, i precedenti non incoraggiano

Il Torino e i ritiri punitivi: da Mihajlovic a Mazzarri, i precedenti non incoraggiano - immagine 1
L'approfondimento / Squadra in ritiro dopo la sconfitta contro l'Udinese. Ma negli ultimi anni i risultati sperati non sono arrivati
Alberto Giulini Vicedirettore 

Prova a correre ai ripari la società, dopo la brutta sconfitta di sabato del Torino contro l'Udinese che non è affatto piaciuta al presidente Cairo. Confermata la fiducia a Giampaolo (un esonero adesso sarebbe difficilmente realizzabile), il patron granata ha criticato apertamente la squadra. "Molte responsabilità sono dei giocatori - le parole del presidente -, non mi aspettavo di vedere un primo tempo con così poca grinta". Quindi la decisione, annunciata da Cairo stesso, di mandare la squadra in ritiro. Una situazione certamente non nuova in questi mesi caratterizzati dai continui ritiri dettati dal protocollo anti-Covid, ma questa volta con uno scopo "punitivo".

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L'ADDIO DI MAZZARRI - Nelle ultime stagioni il Toro ha fatto ricorso a questo genere di ritiro solamente nei momenti peggiori. Lo scorso anno il primo arrivò ad inizio novembre, dopo il pesante 4-0 in casa della Lazio nel turno infrasettimanale che precedeva il derby. La società confermò Mazzarri in panchina, ma decise di mandare la squadra in ritiro. Qualche piccolissimo passo avanti non mancò: la squadra giocò un buon derby (pur perdendo 1-0) e andò successivamente a vincere 4-0 a Brescia. Si trattò comunque di un minimo cenno di ripresa che non trovò seguito. Tanto che giusto due mesi più tardi, dopo il brutto 0-7 rimediato dall'Atalanta, la squadra tornò nuovamente in ritiro. In quell'occasione il Toro sfiorò le semifinali di Coppa Italia (rimontato dal Milan nel recupero ed ai supplementari), ma la domenica crollò clamorosamente a Lecce portando alla separazione consensuale con Mazzarri.

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CON MIHJALOVIC - Tornando indietro fino al 2017, anche Mihajlovic decise di mandare la squadra in ritiro. In quel caso la squadra pagò un pesante 0-5 contro il Napoli che non andò giù a società ed allenatore. I risultati non furono però dei migliori, anzi. La domenica seguente il Toro andò al Ferraris ad affrontare un Genoa in piena lotta per non retrocedere ma la squadra non mostrò nessun cenno di reazione. I rossoblù si imposero quindi 2-1 (la riaprì Ljajic su punizione all'89') e festeggiarono la salvezza con un turno d'anticipo. I precedenti ritiri punitivi non sono dunque di buon auspicio per la società, dato che non hanno portato i risultati sperati. Il banco di prova sarà ora rappresentato dalla difficile trasferta di giovedì sul campo della Roma: dalla squadra è lecito aspettarsi quanto meno un atteggiamento completamente diverso da quello visto sabato. Solo il campo potrà dire se stavolta il ritiro avrà effettivamente funzionato o meno.

 

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