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Se c'è una costante in questo avvio di stagione del Toro, quella sono gli infortuni. Tanti, addirittura troppi da quando si è aperta la nuova stagione. Juric - proprio a causa dei troppi problemi fisici dei suoi giocatori - non ha mai avuto la rosa al completo ed è stato fortemente limitato nella scelta dell'undici iniziale sia nei possibili cambi da utilizzare a gara in corso. Al netto di alcuni casi di lievi affaticamenti o riposi precauzionali, sono stati tredici in quattro mesi di lavoro gli elementi costretti ad alzare bandiera bianca. Un numero elevato, specie considerando che otto di questi problemi sono di natura muscolare.
INFORTUNI MUSCOLARI - Gli infortuni muscolari - come detto - sono stati la maggioranza: da quando è iniziato il campionato (escludendo quindi i fastidi accusati nel prestagione), si sono infatti fermati Ansaldi (lesione al bicipite femorale), Praet (interesse distrattivo al bicipite femorale), Verdi (affaticamento muscolare e lesione al bicipite femorale), Kone (affaticamento al retto femorale), Brekalo (interesse distrattivo del soleo), Pjaca (risentimento distrattivo al polpaccio destro). E l'ultimo della serie è l'acciacco al flessore della coscia destra che ha impedito ieri a Rodriguez di terminare la partita in Italia-Svizzera. In parte si tratta di infortuni che hanno colpito giocatori storicamente soggetti a problemi fisici, si pensi ad esempio a Praet ed Ansaldi. In parte - ed è il caso di Pjaca - si è invece trattato di una gestione sbagliata da parte del club granata.
IL CASO PJACA - Sulla situazione del Croato si è espresso senza mezzi termini Ivan Juric alla vigilia di Spezia-Torino: "Noi con lui abbiamo fatto un errore, abbiamo messo un campo un giocatore che non doveva andarci. Da un piccolo problema ne è derivato uno più grande. È stato un nostro errore e lo abbiamo pagato noi come squadra e lui come ragazzo". L'attaccante ex Genoa subentrò e segnò contro la Lazio nonostante una condizione non ottimale, salvo poi fermarsi per una lesione al polpaccio e rientrare dopo un mese e mezzo di stop. In generale, quando ci sono tanti infortuni muscolari, è lecito - per chi osserva le cose dall'esterno - chiedersi se sia stato fatto tutto nel modo migliore per quanto riguarda la distribuzione dei carichi di lavoro atletico, senza nulla togliere alla professionalità dei componenti dello staff tecnico granata.
I RIMEDI - Dopo i problemi di inizio stagione e gli sfoghi pubblici di Juric, la società ha quindi apportato alcuni correttivi. Nelle scorse settimane sono arrivati nuovi macchinari al Filadelfia ed è cambiata la guida dello staff medico: è stato inserito il dottor Salvucci, il dottor Minafra ha rassegnato le dimissioni ed al suo posto è stato promosso il dottor Daniele Mozzone. Ed il tecnico granata non ha risparmiato le parole di stima nei confronti di quest'ultimo e delle richieste esaudite da parte della società: "Ora lo staff mi piace, anche quello medico, che è composto da giovani che vogliono crescere. E per adesso devo dire che la società ha esaudito le nostre richieste, dalla vasca per la crioterapia ai macchinari".
INFORTUNI TRAUMATICI - In ogni caso - detto delle responsabilità relative soprattutto al caso Pjaca - va aggiunto che la fortuna non ha sicuramente sorriso ai granata in questo avvio di stagione. Per infortuni traumatici si sono dovuti fermare diversi giocatori anche molto importanti: Izzo (contusione al polpaccio), Bremer (trauma contusivo alla caviglia), Mandragora (lesione al menisco), Belotti (forte contusione alla tibia) e Zaza (contusione al ginocchio con interessamento dei legamenti). La situazione attuale può però indurre all'ottimismo per la ripresa del campionato: escluso il lungodegente Edera, risultano ai box ma ormai sulla via del recupero Mandragora ed Ansaldi oltre a Brekalo, convocato dalla Croazia nonostante l'infortunio al polpaccio. Ma da quanto accaduto si dovranno trarre delle lezioni, per cercare che infortuni muscolari non siano più così frequenti.
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