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Il Toro ha Masiello, la Roma coglie ‘Lamela!’

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

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Verrebbe da cantare mai come oggi , con una piccola modifica all’originale, la  canzone  di Branduardi : Masiello cogli la prima Lamela  ah! Ancora una brutta partita giocata  del terzino granata che continua a inanellare prestazioni insufficienti che si traducono nei gol avversari. Certo non solo lui.. però…:  pochi minuti prima del gol di Osvaldo, al 17’,  non chiude bene una diagonale su cross di Pjanic e si fa anticipare da Lamela che ad un metro dalla porta, per fortuna granata, conclude alto sulla traversa.  Poi al 21’ il gol  dell’argentino su cross di Balzaretti che di testa  incorna indisturbato  con Ogbonna che lo perde di vista e Masiello che gli fa la bella statuina davanti. Che dire poi del gol della vittoria giallorossa?  E’ vero, come dice Ventura a fine partita, che il gol di Lamela è un capolavoro ma è altrettanto vero che Masiello si mette troppo presto a seguire l’argentino senza contrastarlo e senza veder partire il bel tiro. Ma possibile che l’avversario lo si deve affrontare di schiena lasciandogli tutto lo spazio per tirare? Tutto finito? Macche!  Al 78? Il nostro cerca  un pallonetto  su Totti  che invece gli soffia la palla da dove nascerà un azione pericolosa  romanista. Infine, e meno male, all’89’ Masiello decide di inventarsi uomo assist giallorosso servendo sulla tre quarti avversaria  con un perfetto passaggio orizzontale, il capitano giallorosso che grazia il Toro tirando malamente. Guardando questo escursus partita e ricordando il primo gol preso a Bologna, grazie alla mancata chiusura del terzino, ci si chiede  perché debba sempre giocare titolare quando gli errori grossolani compiuti costano al Toro davvero molto! Ed è persino un peccato lamentare queste negatività sul difensore perché a volte  è persino bravo nella fase d’attacco ma poi quando si tratta di difendere diventa  inguardabile mandando la squadra  in sofferenza sulla fascia sinistra.

Comunque onore a questo Toro che ha detta dello stesso allenatore Andreazzoli avrebbe meritato molto di più della Roma sia per il gioco espresso sia per le conclusioni a rete effettuate. Ma si sa chi segna di più vince.  Sconfitta immeritata ha recitato mister Ventura a fine gara: “ un risultato ingiusto ma cresce anche la consapevolezza dopo questa partita che i tre o quattro punti che mancano per salvarsi si faranno  da qui alla fine del campionato. Abbiamo fatto una buona partita e abbiamo creato molte occasioni, con addirittura D’Ambrosio che per ben tre volte  ha stoppato palla a terra in area avversaria perdendo però l’attimo giusto per concludere a rete. Negli ultimi 10 minuti abbiamo schiacciato la Roma e li abbiamo costretti a rintanarsi nella loro area”.

Cresce il rammarico in casa granata anche perché il Toro è stato a tratti arrembante  ma non è bastato Cerci  il “Magnifico” . L’Alessio le ha tentate tutte caricandosi la squadra sulle spalle con le sue accelerate e progressioni sulla fascia , a ripetizione, conquistando angoli  e andando vicino al gol per ben due volte su punizione, ‘chiamando  ‘ i legni di Stekelenburg  a rimbombare  nello stadio. Peccato e sfortuna, certo,  ma è la dimostrazione  che le partite le decidono i giocatori  di classe  e di alto spessore tecnico. E’ apparso chiaro  a tutti che Cerci è il solo che ha queste caratteristiche . Quando parte lui i pericoli per la squadra avversaria  arrivano veloci come le sue gambe e in questa partita lo è stato per 94 minuti senza pause. Troppo pochi i  giocatori di alta qualità tecnica che possono fare la differenza ( Cerci e Gillet) davanti ad una Roma che in panchina si era presentata con Totti, Marquihno e Florenzi , entrati successivamente. Il Toro ha buoni giocatori e volenterosi alcuni anche tecnicamente validi come Santana e D’Ambrosio ma non possono bastare per competere con le grandi squadre. Lo stesso Bianchi penalizzato dal tipo di gioco di Ventura ieri in campo ha risposto da Capitano con gol e volontà . Meggiorini si è battuto bene ma ha fatto il centrocampista su Bradley.  La difesa granata una volta quasi insuperabile  sta accusando  flessioni evidenti legate anche allo stato di forma di Ogbonna che sta quasi ritrovando  la forma giusta ma è ancora  lontano dagli standard che lo hanno portato in Nazionale, di Masiello abbiano già detto tutto mentre stanno ancora  assicurando un buon rendimento e sicurezza Darmian e  Glik, con il primo che si è anche distinto  bene  in fase d’attacco granata  nelle sovrapposizioni con Cerci. Gillet ha compiuto le sue parate importanti. Questo ‘gatto magico’ ha respinto una punizione velenosa e potente di Totti e ha respinto una  conclusione  di Lamela ( grazie ad un ennesimo pass di Masiello) indirizzata nell’angolino destro della porta granata. Il Toro è stato Toro  è ciò aumenta il rammarico  per ciò che potrebbe  fare questa squadra con un paio di innesti di qualità, alla Cerci per intenderci. Alla fine il tabellino  dei tiri in porta recita: 14 per il Toro di cui 8 in porta e un gol e 9 per la Roma di cui 4 in porta e due gol. La partita è stata bella e frizzante sin dai primi minuti con improvvisi capovolgimenti di fronte  e con un Toro che alla fine è uscito sconfitto ma con gli applausi non solo dei propri tifosi ma anche degli avversari. Ma adesso Firenze si devono fare punti

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Gino Strippoli

(foto Dreosti)

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