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Il Toro in cerca del riscatto

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
Riscattare la cocente sconfitta subita contro la Roma è il primo obiettivo che si dovrà porre il Torino domenica prossima quando affronterà la Fiorentina. I “Viola” sono la squadra del momento, quella che esprime...

Riscattare la cocente sconfitta subita contro la Roma è il primo obiettivo che si dovrà porre il Torino domenica prossima quando affronterà la Fiorentina. I “Viola” sono la squadra del momento, quella che esprime il miglior calcio italiano, grazie al giovane Montella, allenatore che sin’ora non ha sbagliato mai un colpo: sia quando ha preso per mano la Roma allo sbando, sia quando si è preso il Catania, sia quando ha accettato la scommessa Fiorentina. Una piazza difficile che l’ex aeroplanino è riuscito a riportare in auge a fianco della società. Molto merito, è giusto sottolinearlo, porta il nome di Pradè direttore sportivo capace di agire nell’ombra portandosi a casa fior di giocatori senza spendere eccessivamente troppo. I casi di Borja Valerio, Roncaglia, Rodriguez, Savic e la riscoperta di Toni sono lampanti.

La sconfitta romana a Ventura  e i suoi ragazzi ha lasciato davvero l’amaro in bocca. Se è vero che i giallorossi hanno dimostrato di essere più forti ( ma questo lo si sapeva dall’inizio) schiacciando i granata è altrettanto vero che la linea difensiva del Toro stava reggendo molto bene all’urto di Totti  & c. Senza quel rigore dato maldestramente a quest’ora probabilmente il Toro avrebbe un punto in più in classifica.

Toro, quindi, che schiuma di rabbia e che ha voglia di riscatto. L’ingiustizia subita si dovrà riversare sul campo ma attenzione a non farsi accecare dalla troppa foga di vincere. Rabbia si ma con giudizio e attenzione. Poi ci si aspetta dai due esterni granata Cerci e Santana una prestazione più continua  e soprattutto decisiva anche sottoporta. I due sono ancora a secco dopo dodici giornate e con le potenzialità che hanno dovrebbero cercare di più la via della rete anche con azioni personali, cosa che obiettivamente hanno fatto poco.

 

Ancora una volta la differenza di questo Toro continua a farla la retroguardia, davvero impeccabile, ma occorre  che anche l’attacco si svegli e inizi a diventare decisivo. Se ad oggi i “titolari” non riescono per vari motivi a essere opportunisti,precisi e freddi sottoporta  allora proviamo davvero a mettere linfa fresca e nuova in attacco. Diop nei pochissimi minuti giocati a dimostrato di avere una voglia sfrenata di essere protagonista e di giocare senza paura alcuna e senza troppa emozione. Lui è un centravanti che atleticamente se la può giocare contro chiunque sebbene sia a corto di esperienza. La sua vivacità porterebbe senza dubbio scompiglio nella difesa fiorentina, anche se la difesa a tre di Montella,  Roncaglia a destra, Rodriguez centrale e a sinistra Savic, appare insuperabile. Proprio per questo sarebbe opportuno vedere un Toro meno prevedibile con le due punte che appaiono invece troppo statiche.

Ma, ritornando al discorso degli esterni alti, sono Cerci e Santana che dovranno fare la differenza. Loro sono quelli che hanno il miglior tasso tecnico di questo Toro. Se non riescono a farlo allora anche qui si insista di più col il giovane Verdi, almeno per 45 minuti in alternativa a Santana. Infatti l’argentino è quasi sempre decisivo quando entra in campo a partita in corso e nel secondo tempo. I novanta minuti proprio non li regge! Di Cerci, i colpi lui li ha eccome  e almeno due  assist a partita li realizza ma da lui ci si attende più continuità e magari qualche gol.

  Gino Strippoli 

(foto Dreosti)