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Il Toro naufraga sotto le voragini della difesa e la Juve ne approfitta

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
L'editoriale di Gino Strippoli / Nel derby la differenza la fanno le palle recuperate dai bianconeri a centrocampo e le falle difensive granata

Quando si vince segnando tre gol si può pensare che la squadra vincente abbia dominato, ma nello specifico il derby tra Torino e Juventus, giocato ieri nello Stadio Grande Torino, si è contraddistinto per un certo equilibrio nel risultato rimasto in bilico quasi fino alla fine della partita, ma non per i gioco espresso dalla due squadre e sopratutto dagli errori delle rispettive retroguardie.

Troppe sono state le voragini che si sono aperte nella difesa granata. Sin dai primi minuti si è capito come Castan non fosse proprio il giocatore visto in altre partite. Subito due errori evidenti del giocatore, apparso lento e impacciato, che hanno messo in grave pericolo la porta difesa da Joe Hart. In più l'approccio alla partita dei granata è sembrato un po' troppo attendista, sopratutto nella zona centrale del campo. Leggermente meglio sulle fasce, presidiate da Zappacosta e da Barreca: discreta la prova di quest'ultimo, ma pesa la sua marcatura "leggerina" su Higuain sul secondo gol bianconero, anche se non era lui che doveva occuparsi del bomber bianconero.  Lasciamo poi perdere il terzo gol che ha condannato il Toro alla sconfitta nella stracittadina: in questo caso grandi parate di Hart, ma con i giocatori granata incapaci e poi reattivi a difendere le respinte del portiere.

Si sa dall'inizio del campionato che il reparto più debole del Toro è quello arretrato, ma da Castan oggi ci si aspettava molto di più. Invece è crollato ai livelli di un esordiente. Molto meglio Rossettini che ha fatto la sua onesta partita. Al di là di ciò, questa non è una difesa sicuramente da Europa League, troppo lenta e poco concentrata, e non si scopre di certo al derby.

Ma se il reparto arretrato piange, di certo non ride chi sta in mezzo la campo. Lodevole la prestazione di Valdifiori mentre Benassi e Baselli sono sembrati troppo leggeri quando si trattava di contrastare gli avversari. Le qualità le hanno eccome, ma nei derby tutte le capacità tecniche devono essere sempre accomunate dalla grinta che non è stata da stracittadina. Si è vista poca lotta a centrocampo e sopratutto nel recuperare palle agli avversari: la Juventus, infatti, ha fatto la differenza proprio in mezzo al campo. Le palle recuperate dei bianconeri sono state oltre 20 contro quelle granata poco più di dieci.

Il gioco granata non è stato limpido come altre volte: da circa un mese manca a questa squadra la freschezza della prima fase di campionato. Ieri il Toro ha avuto molte difficoltà a raggiungere l'area avversaria se non per un momento centrale del secondo tempo quando ha alzato il ritmo delle giocate. Ma nei 94 minuti giocati, Ljajic ha avuto giocate spesso leziose sulla trequarti, con triangolazioni con Iago e Zappacosta che spesso non avevano alcun esito. Solo un tiro di rilievo si può annotare per il numero 10 granata, siluro a giro che ha sfiorato il palo, ma è davvero troppo poco. Iago si è battuto e "sbattuto" nel rincorrere avversari e aiutare la difesa. Belotti invece è stato il solito gigante, un leone o - meglio - un Toro contro tutti. Ripartenza veloce dopo aver conquistato palla in difesa, contrasti vinti con grinta e tenacia. Avessero tutti giocato con la grinta del centravanti - che al di la dei gol aiuta in ogni frangente la squadra senza mai nascondersi fino allo sfinimento- sarebbe stata una partita diversa. In ultimo ho tenuto una riflessione sul portierone granata: Joè Hart. Grandi parate salva gol, peccato che i suoi compagni di reparto non siano stati lesti a spazzare via i palloni. L'unica pecca di questo derby è quello di aver abbracciato calorosamente in campo a fine partita Higuain, uno che per due volte ha inginocchiato e fatto piangere molti tifosi granata. Posso capire che in Inghilterra ci sia forse un altra visione del calcio, ma qui siamo in Italia e in un derby certi abbracci affettuosi contro un avversario che ti ha fatto perdere non sono per nulla digeriti dai tifosi granata.

Per concludere questo derby possiamo dire che non è certo stata una disfatta ma la squadra ha bisogno di ritrovare meccanismi e certezze in campo che da qualche partita sono andati persi. Belotti è apparso troppo solo. A parte l'assist di Baselli per il gol, il centravanti  non ha avuto altri servizi  degni di questo nome per andare in gol, se non sbattendosi su tutto il fronte d'attacco e a centrocampo. Buffon non ha fatto una sola parata in tutta la partita e questo vuol dire molto.

Adesso il Napoli, squadra sempre difficile. Bisognerà riavvolgere subito il nastro e tornare alla partenza di questo campionato. Intanto a gennaio questo Toro se vuole combattere per l'Europa ha bisogno di rinforzarsi seriamente in difesa.