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È un Torino sempre più “francese”. Da due anni a questa parte il presidente Urbano Cairo rivolge con costanza il proprio sguardo oltralpe quando si tratta di fare mercato. Dagli arrivi di Nkoulou e Sirigu, alle partenze di Glik e Barreca, sono molti gli affari portati a termine - sia in entrata che in uscita - dalla società granata con i vari club di Ligue 1 nel corso delle ultime due stagioni. Affari che sono frutto di un'avanzata rete scouting, che ha individuato nel campionato francese un'ottima fucina di talenti (vantaggiosa dal punto di vista del rapporto qualità-prezzo) da cui attingere. Ma anche di contatti: Petrachi, negli ultimi tempi, ha intensificato i propri rapporti con gli intermediari francesi riuscendo a portare a termine diverse trattative vantaggiose.
CHI ARRIVA - A partire dalla porta. Prima, il 27 giugno 2017, l’arrivo di Salvatore Sirigu dal Paris Saint Germain: un estremo difensore di livello assoluto che, dopo un’annata deludente tra Siviglia e Osasuna, ha scelto i granata per tornare in Italia e provare a rilanciarsi. Obiettivo raggiunto con successo dal classe 1987, premiato dal ct azzurro Mancini con la conferma tra i convocati in Nazionale. In difesa è stato senza dubbio l’arrivo di Nicolas Nkoulou il fiore all’occhiello del mercato estivo, edizione 2017/2018. Un colpo firmato Gianluca Petrachi, che ha strappato il centrale camerunese al Lione per una cifra molto vicina ai 4,5 milioni di euro. Un vero e proprio affare. Nell’ultima campagna estiva poi gli arrivi di Koffi Djidji (difensore duttile approdato dal Nantes ma non ancora visto all’opera in granata) e soprattutto quello del classe 1994 Soualiho Meitè. Il giocatore, arrivato al Torino nella trade che ha portato Antonio Barreca al Monaco, sta conquistando a suon di giocate e strapotere fisico tutto il popolo granata e in particolar modo il suo allenatore, Walter Mazzarri.
CHI PARTE - Ma le operazioni di mercato del Torino in Ligue 1 non finiscono qui. Se il calciomercato in entrata ha portato molti pezzi pregiati, anche quello in uscita non è stato da meno. La cessione di un pilastro come Kamil Glik, ex capitano nonché simbolo della grinta granata, è stata sicuramente quella più dolorosa da smaltire dal punto di vista tecnico e sentimentale. Ma la voglia di mettersi alla prova in un palcoscenico come la Champions League per lo stopper polacco era ormai diventata incontenibile e la società, di fronte alle volontà del ragazzo, ha deciso di lasciarlo partire. Il risultato? Una Ligue 1 alzata al cielo nel 2016/2017, una semifinale di Champions League e, nello stesso anno, l’inserimento nella top 11 del campionato tra i migliori difensori. Non male insomma. Tra gli altri “affari”, come anticipato, il passaggio di Barreca al Monaco: uno scambio alla pari, con il Torino che ha potuto così abbracciare Meïté e salutare un ragazzo che in granata non avrebbe trovato spazio. Trattative importanti ma anche la possibilità di trovare una sistemazione per quei giocatori finiti ai margini del progetto tecnico. È il caso di Avelar, in prestito con buoni risultati all’Amiens lo scorso anno prima di tornare in patria al Corinthians, ma soprattutto quello di M’Baye Niang. L’ex Milan, dopo una stagione deludente, ha deciso di sposare il progetto tecnico del Rennes: un trasferimento in prestito con diritto di riscatto fissato intorno ai 15 milioni di euro (LEGGI QUI). Una cifra importante, la stessa investita dal Torino per strapparlo al Milan appena un’estate fa e che la società granata adesso spera di poter recuperare.
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