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Si voleva una risposta subito, per mostrare al mondo la propria forza, e la risposta é arrivata. Con forza e consapevolezza, il Toro ieri si é portato subito in vantaggio, ancora con Kamil Glik; poi, ha fatto il proprio gioco,...
Si voleva una risposta subito, per mostrare al mondo la propria forza, e la risposta é arrivata. Con forza e consapevolezza, il Toro ieri si é portato subito in vantaggio, ancora con Kamil Glik; poi, ha fatto il proprio gioco, fino a trovare il raddoppio firmato Sgrigna. Perché quando a guidarti c'é Giampiero Ventura, tu puoi anche essere infuriato ma la tua reazione non sarà mai scomposta: incanalerai la tua rabbia nei canali della lucidità, cercando di farla fruttare. Così hanno fatto ieri i granata.Riprendersi la vetta sembrava proprio questo: una dimostrazione di forza, un gridare “Ci avete tolto i 70, ma noi ce li ripigliamo subito”. Nel secondo tempo, però, quando la partita sembrava aver preso una direzione che gli avversari non erano in grado di mutare, é parso udire un altro messaggio: “Vi sbagliate, siamo noi che ve li ri-togliamo quando ci pare”. A pronunciarla, un signore che Di Bello ha solo il nome, vista la sua direzione allucinante. Moriva dalla voglia di fischiare un rigore, gli si é strozzato il fischietto in gola al secondo tuffo crotonese in area granata, poi al terzo non ha più resistito e finalmente si é lasciato andare: “Fiiit!”. Che liberazione, per lui.Dopo essersi reso conto che sì, aveva vinto la propria timidezza e fischiato un calcio di rigore contro il Torino (mammamia, il Torino! A casa sua!), tutto il resto é stato un gioco da ragazzi: sventolare cartellini gialli in faccia a chiunque, prendere decisioni contrarie alla logica e all'evidenza per il solo gusto di fare il Bastian Contrario, insomma tutto il campionario di un esordiente un po' troppo emozionato. Un esordiente che, forse, per questo debutto non era ancora pronto, sempre ammesso che un giorno lo sarà.La gara é dunque stata riaperta da un protagonista non giocante, ed é iniziata la sofferenza nota a tutti. Ennesima e ormai scontata girandola di attaccanti, con i subentrati che facevano rimpiangere i titolari, e continuo ostracismo verso quel Pasquato che pure, nel finale, con la sua capacità di tenere palla (sicuramente superiore a quella del generoso Odu) sarebbe potuto tornare utile. Chissà che non sia stato tenuto in serbo per Livorno, così come Di Cesare, De Feudis, Stevanovic e tutti quei giocatori che hanno giocato pochissimo o che si sono riposati, ora attesi ad un finale sprint per restare davanti alla concorrenza più agguerrita degli ultimi campionati di Serie B.
(foto N.Campo)
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