- Calciomercato
- Prima Squadra
- Giovanili
- TN Radio
- Interviste
- Mondo Granata
- Italia Granata
- Campionato
- Altre News
- Forum
- Redazione TORONEWS
toro
TURIN, ITALY - APRIL 03: Juventus' goalkeeper Wojciech Szczesny saves the ball during the Serie A match between Torino FC and Juventus at Stadio Olimpico di Torino on April 03, 2021 in Turin, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)
Quante volte i minuti finali del derby hanno fatto male al Torino. Dallo 0-1 di Trezeguet del 2007 fino alla rimonta targata McKennie-Bonucci della gara d'andata, gli ultimi 14 anni di derby hanno in molte occasioni visto la Juventus pareggiare o passare in vantaggio proprio nelle battute finali della sfida, a volte anche negli ultimissimi secondi. La stracittadina giocata sabato non è stata da meno, con i bianconeri che sono stati in grado di strappare il pareggio grazie a Cristiano Ronaldo al minuto 81, quindi negli ultimi dieci minuti di gara. Però, a differenza dei recenti precedenti, l'ultimissima fase del match ha lasciato un altro retrogusto in casa Toro.
I PRECEDENTI - Spesso, nei derby delle ultime stagioni, il finale di gara non era altro che un'invasione della metà campo granata dei bianconeri, con il Toro che si chiudeva a riccio impaurito. In molti casi però, questo assetto ultra-difensivo non ha reso come sperato, tanto che, ben 8 volte negli ultimi 14 anni, la Juventus ha sfruttato i minuti finali di gara per rimettere le cose a posto. Come nel caso dei 2 derby risolti all'ultimo secondo da Pirlo nel 2014 e Cuadrado nel 2015, quando l'eccessiva riluttanza del Torino ad alzare le linee e provare a ripartire è stata fatale. Stessa storia anche per quel che riguarda i derby più recenti, come quello dell'1-1 del maggio 2019, nel quale, al vantaggio di Lukic rispose Ronaldo all'85, o il derby d'andata ribaltato nell'ultimo quarto d'ora da Bonucci e McKennie. In entrambi i casi, rinunciare a giocare e concentrarsi solo a piazzare il famoso "pullman" in area di rigore, alla lunga, si è rivelato controproducente.
L'ULTIMO DERBY - Sabato scorso la dinamica è stata simile solo in parte. È vero che i granata hanno nuovamente subito il gol del pareggio nei dieci minuti finali, ma questa volta il Toro è stato bravo a non soccombere totalmente. Dopo un leggero sbandamento successivo al gol, che ha portato al palo di Bentancur (grande parata di Sirigu nella circostanza), i granata infatti, non hanno lasciato il pallino del gioco in mano agli avversari, anzi, sono tornati a pungere, cosa raramente vista nei derby più recenti. Questo atteggiamento propositivo per poco non ha ripagato, tanto che, prima Sanabria di testa e poi Baselli su punizione, sono andati vicinissimi alla rete del 3-2. Occasioni non casuali ma nate da azioni che hanno visto il Torino avanzare cercando di accompagnare la fase di attacco con tanti uomini. Il colpo di testa di Sanabria infatti, è arrivato al termine di una buona azione del Toro, il quale era riuscito a portare su la squadra e a riempire con tanti uomini l'area di rigore. Stessa cosa per quanto riguarda la punizione di Baselli: nel momento della conquista del fallo al limite dell'area, erano 3 i giocatori granata sul pallone, bramosi di recuperare il possesso.
SEGNALI - Questo derby non avrà portato alla vittoria come sperato, ma ha sicuramente dimostrato che la squadra c'è, ha voglia di far bene, di recuperare una situazione di classifica difficile e portare soddisfazione ai propri tifosi. Quello che si vede sul campo è un Toro che ha al momento molti limiti tecnici, ma che, nonostante questo, ha intenzione di lottare con tutti fino all'ultimo minuto. E le rimonte dell'ultimo periodo lo dimostrano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA