- Calciomercato
- Prima Squadra
- Giovanili
- TN Radio
- Interviste
- Mondo Granata
- Italia Granata
- Campionato
- Altre News
- Forum
- Redazione TORONEWS
toro
di Stefano Rosso
Dall'inizio del campionato il Torino di Ventura si è ripetutamente trovato ad affrontare compagini molto accorte, ben posizionate a protezione della propria porta e tese,...
di Stefano Rosso
Dall'inizio del campionato il Torino di Ventura si è ripetutamente trovato ad affrontare compagini molto accorte, ben posizionate a protezione della propria porta e tese, indipendentemente da blasone o posizione in classifica, a non subire marcature a costo anche di sacrificare completamente la fase offensiva.
Se durante le prime giornate del torneo questi atteggiamenti potevano stupire, giunti a poche settimane dal giro di boa si può iniziare a riflettere su quanto messo in campo dalle varie squadre che affrontano il Torino: ragionando su cause, motivazioni e modalità si possono anche operare le contromisure adatte per superare gli ostacoli.
Il punto di forza del Torino è senz'altro la fase difensiva che vede nel ruolo di primi difensori addirittura i quattro attaccanti di Ventura, che il tecnico vuole in pressing sin dai primissimi passi dei portatori di palla avversari; scalando di reparto si notano i due centrocampisti, un mediano ed un regista che all'occorrenza diventano interditori e si fanno sentire sia in avanti sia soprattutto dietro, a schermo della difesa, andando a costantemente a raddoppiare sui fulcri di gioco delle formazioni rivali per impedire loro non solo di giocare il pallone ma anche e soprattutto di cercare la giocata individuale. Il culmine di tutto questo meccanismo difensivo risiede però nella linea della retroguardia: due terzini non particolarmente offensivi - i diktat di Ventura infatti non prevedono sovrapposizioni sulle corsie laterali in fase di attacco - e due centrali in grado di manovrare il pallone coi piedi in tutta semplicità.
Alla luce di quest'analisi ci si accorge che il Toro, più che per il proprio attacco, incute timore agli avversari per la propria solidità offensiva perchè il meccanismo di gioco orchestrato da Ventura oltre ad essere difficilmente valicabile prevede anche, all'occorrenza, il monopolio totale del possesso del pallone. Per le squadre che si trovano ad affrontare i Granata, quindi, il timore di subire una marcatura non è dettato tanto dalla difficoltà di arginare gli attaccanti del Torino, quanto dall'impossibilità, una volta passati in svantaggio, di recuperare la partita: la squadra di Ventura in questo primo scorcio di stagione ha dimostrato in più di un'occasione di essere in grado di monopolizzare il possesso della sfera e di poter impedire a qualsiasi avversaria di trovare la via del gol, non tanto per l'abilità difensiva dei singoli giocatori di Ventura quanto per l'impossibilità degli avversare di accedere al pallone e quindi, anche banalmente, di poterlo calciare in direzione dell'area di rigore nella speranza di trovare un episodio positivo a proprio favore.
In questo modo il Torino è tornato veramente a fare paura alle squadra avversarie, che spesso si trovano a temere non tanto la situazione immediata durante la partita ma quella futura che potesse verificarsi 'in caso di': i paragoni altisonanti sono spesso fuorvianti e fuori luogo ma in Spagna c'è una formazione che da anni colleziona successi a tutti livelli soltanto incutendo timore 'per quello che potrebbe succedere se' alle compagini che stanno per affrontare.
(foto: N.Campo)
© RIPRODUZIONE RISERVATA