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toro
di Fabiola Luciani
All’Olimpico ieri pomeriggio, è stato come ritrovare d’incanto una persona amata improvvisamente scomparsa qualche mese fa senza dare notizie di sé,...
di Fabiola Luciani
"Camolese si è molto esposto nel rilevare un Toro allo sbando, ed è giusto elogiarlo per quanto ha saputo valutare i talenti spenti e privi di stimoli. Ieri è stato poi bello osservare finalmente una parvenza di amalgama e un operoso alveare granata dove ciascuno fa il suo e, dal ritratto di una squadra allo sbando, viene oggi dipinta come una squadra camaleontica. In effetti il mister ha saputo adattarsi benissimo al gruppo che ha ereditato dai suoi predecessori, specie ieri, incastonando sul campo il giusto puzzle di schema e di tattica per ogni situazione di gara ( tranne la solita sostituzione di Stellone che ci ha fatto patire il finale senese ), meritando così il rispetto degli avversari in campo e pure quello dei giornali.Ebbene, io ultimamente sono stata piuttosto critica su alcuni giocatori e sulla squadra in toto, priva di acuti e arenata sulla scogliera, ma continuo a pensare e sono fermamente convinta che, calarsi nello spirito granata sia ancora di fondamentale importanza, perché se avessero sempre giocato in questo modo, sarebbe bastato qualche acuto per elevarsi decisamente dal fondo classifica; oggi però mi sento appagata dalla qualità di un gioco decisamente estroso espresso ieri in partita e dal confronto con le nostre rivali che ci stanno alle calcagna. Certo la salvezza è ancora un'illusione ottica, ma ci offre una settimana di serenità e qualche aggettivo propositivo e compiacente per il Toro nel monologo mediatico delle trasmissioni sportive della settimana. Sembra pure che alcuni nostri giocatori stiano raggiungendo l'apice della forma, tutti insieme, e mi auspico che possano esaltarsi a vicenda. Non è un caso se Bianchi fa quel che fa e ho visto Sereni emanare sicurezza ad ogni uscita, se ho intravisto un centrocampo che si scambiava i ruoli come fossero figurine panini, se ho visto tre Rubin in campo e se Dzemaili sembra al Toro da dieci anni. E quando Stellone poi arpiona la sfera, sembra Renzo Piano con un foglio vergine davanti … qualcosa succede sempre. Per non parlare della fase difensiva, finalmente in grado di resistere con discreta sicurezza alla casualità delle palle inattive, limitando così i ricoveri dei tifosi granata nelle rianimazioni degli ospedali. Certo qualche sbavatura c’è stata, ma nessuno ha lesinato sull’impegno e sull’agonismo.Ma sarà lo stesso Toro anche domani? Dovrà esserlo se vorrà ottenere qualcosa. Oggi siamo ancora a galla, siamo quart’ultimi e speriamo di mettere radici definitivamente, come gli alberi che la tempesta burrascosa non ha saputo abbattere. Coraggio, sono le ultime vogate, cinque per la precisione.Avrei voglia di aprire la finestra e urlare qualcosa di granata, ma ho scelto di scriverlo perché almeno qualcuno potrà sentirlo, sempre e solo se ha voglia di leggerlo tra le righe.Infine mi adeguo alla dignità di tutti voi, cari fratelli sopravvissuti, perché questa piccola gioia e la serenità che circola quest’oggi è sana e soprattutto consapevole: per nulla sbruffona e nemmeno arrogante, ma per quanto espresso dal nostro Toro ieri in campo, estremamente meritata. Forza Toro al di là del tempo e dello spazio.
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