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- Redazione TORONEWS
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Non si può certo dire che la costanza di rendimento sia la principale caratteristica del Vicenza di Camolese. In occasione della sua "prima" da avversario del Toro, l'ex tecnico granata si presenterà al Delle Alpi con un ruolino di marcia a dir poco schizofrenico: pareggio a Catanzaro nel match d'esordio, poi vittoria in casa col Cesena e quindi due sconfitte interne contro Piacenza e Mantova, intervallate da un successo esterno proprio contro quel Crotone capace ieri sera di ingabbiare il Toro. Il bilancio dopo cinque giornate è quindi di due vittorie, un pari e due sconfitte, con cinque gol fatti ed altrettanti subiti: marcatori Schwoch (2), Gonzalez, Fabbrini e Cristallini.Una squadra, quella veneta, con molto Toro nel proprio dna, e non solo per quel cuore granata che batte in panchina. Il buon Camola, in parte costretto a fare le nozze coi fichi secchi dopo il ripescaggio dalla serie C, ha impostato i biancorossi secondo lo schema a lui più caro, un 3-5-2 basato su giocatori di grande esperienza, spesso carente in fase di costruzione e quindi in difficoltà quando c'è da "fare la partita", ma molto solido e difficile da scardinare: non a caso i risultati e le prestazioni migliori sono arrivati fuori casa.Davanti al trentacinquenne Sterchele, alla sua undicesima stagione in biancorosso, giocano due ex granata come Fissore (attualmente infortunato: nel caso non dovesse farcela per sabato, il sostituto sarebbe ancora il giovane Trevisan) e Martinelli, oltre al greco ex Perugia Nastos. Le chiavi di un centrocampo più ricco di muscoli che di fosforo sono affidate ad un altro ex del Toro, il vecchio ma sempre validissimo Paolo Cristallini, allo spagnolo Luis Helguera (fratello del madridista Ivan e protagonista in passato di due buone stagioni con l'Udinese) ed a Drascek, italianissimo a dispetto del nome, prodotto del vivaio vicentino. Sulle fasce, forse la zona del campo dove il Vicenza ha maggiormente sofferto in queste prime giornate, giostrano Padoin, Vitiello, Cherubini oppure il portoghese ex Reggina Esteves, molto più offensivo rispetto ai primi tre.In attacco, dove forse manca un po' di velocità ma certo non la potenza, Camolese ha cambiato parecchio, alternando il paraguayano Gonzalez, il giovane De Martin e due ex granata (tanto per cambiare) come Andrea Fabbrini e l'immarcescibile Stefan Schwoch, 51 gol in 4 stagioni in biancorosso, ormai un'istituzione per i tifosi del Menti. La variante a questo schema, da applicare a partita in corso, è rappresentata dal 3-4-1-2, con uno dei centrocampisti sostituito dal trequartista, che può essere Esteves oppure (quando tornerà disponibile) un altro grande “vecchio cuore granata” come Benny Carbone.
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