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VERONA, ITALY - MAY 09: Mergim Vojvoda of Torino FC celebrates after scoring the opening goal during the Serie A match between Hellas Verona FC and Torino FC at Stadio Marcantonio Bentegodi on May 09, 2021 in Verona, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
Giocare a Verona, sebbene la squadra di Juric arrivasse da un ciclo di risultati tutt’altro che positivo, era tutt’altro che facile e Davide Nicola lo sapeva bene. Gli scaligeri hanno dimostrato di essere comunque una squadra tosta e quadrata, con giocate memorizzate nel corso di due stagioni consecutive molto positive e di buon livello. Le difficoltà incontrate dal Toro domenica pomeriggio sono state evidenti soprattutto a livello di impostazione con la conseguenza che tutta la fase d’attacco ne ha patito.
Proprio Vojvoda, il giocatore che ha giocato con un rendimento nei 90 minuti tutt’altro che positivo è risultato alla fine decisivo per la conquista di un pareggio meritato che porta i granata a 4 punti dal Benevento ma anche il sorpasso sullo Spezia. C’è un rammarico, però, ovvero quello di non aver mantenuto il vantaggio che avrebbe dato il via alla volata finale del Toro verso la salvezza. Sembra proprio che Di Marco, eccellente terzino scuola Inter, abbia sempre voglia di far male ai granata. Non è, infatti, la prima volta che va in rete contro il Toro.
Il Verona è stato molto pericoloso in fase d’attacco e questo la dice tutta su quanto sia prezioso il punto conquistato. D'altronde se gli interventi di Sirigu, tornato su livelli eccellenti, le parate su Salcedo, Zaccagni e Lasagna sono a dimostrarlo e le prestazioni sempre più sicure di Bremer hanno permesso al Toro di uscire imbattuto dal Bentegodi. Non male nemmeno Buongiorno al di là di un errore su Salcedo che poteva costare caro alla porta granata.
Se la difesa granata ha tenuto bene non si può dire lo stesso per il centrocampo: né Mandragora, né Rincon, né Verdi sono stati incisivi, nonostante abbiano combattuto al meglio. Sulle fasce il solo Ansaldi è riuscito ad arginare le incursioni avversarie, tornando ad esibire nel finale il suo repertorio di grande qualità, i cross e l’assist gol da vero campione.
Appare chiaro che il poco costrutto del centrocampo abbia influito sulla manovra d’attacco granata ma c’è anche da riconoscere la poca lucidità della coppia d’attacco Sanabria-Belotti, entrambi poco precisi e con troppe sbavature nei controlli di palla.
Il Verona in alcuni frangenti ha dominato, viste le occasioni da gol create, ma il pareggio è meritato perché i granata hanno dimostrato ancora una volta di seguire il proprio allenatore e di averne incarnato il carattere da combattente.
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