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gazzanet
"La tattica di Mancini è variata molto da agosto ad oggi. Sono stati tanti i moduli cambiati nel corso della stagione, ma oggi, forse, il tecnico italiano sembra aver trovato il giusto assetto, ovvero il 4-2-3-1 (ma, come vedremo in seguito, contro il Torino potrebbe rivoluzionarsi nuovamente). Quest'ultimo è stato usato nelle ultime tre partite di campionato, raggiungendo ottimi risultati. E' quindi una squadra molto camaleontica quella di Thohir, che però, proprio a causa di questo fattore, non ha potuto trovare prima il giusto equilibrio. Il modulo già descritto è un sistema di gioco che valorizza molto l'abbondanza di attaccanti che ha l'Inter. Dopo il mercato di riparazione di gennaio, Mancini si è ritrovato con un reparto offensivo sovraffollato e che, con i tanti soldi spesi, non poteva rimare fine a se stesso, bisognava quindi sfruttarlo appieno. E' stato così che l'allenatore ex City è stato obbligato a dover usare il 4-2-3-1.
"L'unica certezza di questa squadra, anche se in fase calante al momento, è la difesa. Protagonisti di questo reparto sono i due centrali sudamericani Miranda e Murillo. Quest'ultimo, acquistato nella scorsa estate dal Granada, è stato una vera e propria rivelazione. Se tutti conoscevano le prodezze del centrale brasiliano, nessuno, o quasi, era a conoscenza delle grandi abilità in fase difensiva del difensore di Baranquilla. La chiave di gioco di questa Inter non sta solo nella difesa, ma anche in attacco. Il croato Ivan Perisic è il grande protagonista del momento, che a suon di gol ha conquistato il popolo nerazzurro. La compattezza del centrocampo interista garantisce qualità e tanti muscoli, i quali possono essere molto utili in fase di copertura, facilitando di conseguenza il lavoro difensivo ai difensori centrali: in questo, al d là, del modulo veri maestri risultano Medel e Felipe Melo, anche se il brasiliano sta vivendo una fase calante, e Mancini gli preferisce spesso e volentieri Brozovic, giocatore che può garantirgli maggiore fantasia e precisione in mediana.
"Altra chiave tattica di questa squadra è la fantasia di Ljajic, che con la sua velocità e la freddezza è stato spesso d'ausilio a Mancini e ai suoi ragazzi. Il neo arrivato Eder invece, non ha mostrato ancora il meglio del suo repertorio, numeri stravaganti che si sono visti ad inizio stagione con la Sampdoria. E' quindi una Inter che sicuramente sorprenderà contro il Torino, non si sa se in positivo o in negativo, ma di certezze in questa squadra ce n'è ben poche e la sorpresa sembra essere l'unica arma a disposizione di Mancini, anche e soprattutto nel reparto offensivo, dove il tecnico iesino ha molte frecce all'arco.
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