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Primo tempo. Inizia la partita ed un fatto è subito chiaro: il Toro è vivo. Sembra di vedere l'undici in campo contro la Roma, che lotta sull'avversario (sarebbe bello avesse lo stesso spirito...
Primo tempo. Inizia la partita ed un fatto è subito chiaro: il Toro è vivo. Sembra di vedere l'undici in campo contro la Roma, che lotta sull'avversario (sarebbe bello avesse lo stesso spirito anche contro le piccole). Il Toro tiene palla, e Ogbonna mette subito le cose in chiaro con Ibrahimovic, fermandolo dopo un dribbling quasi riuscito dell'attaccante; da lì in avanti, allo svedese riusciranno pochissime cose, e il suo nervosismo invece sarà piuttosto evidente.Rosina è tambureggiante, e Abate, quando lanciato, in velocità fa male. Il capitano è libero di spaziare a piacimento dietro a Bianchi, autore di una prova di grande movimento, peccato sia però molto solo. L'Inter attacca tanto per vie centrali, con Stankovic soprattutto, quanto sulle fasce, quasi essenzialmente quella destra, dove Maicon e Zanetti cercano lo sfondamento. La difesa granata però tiene, e ne è chiaro esempio l'azione di Ibrahimovic al 43', quando lo svedese è lanciato nel cuore dell'area e arriva quasi al limite di quella piccola ma Colombo e Dellafiore non si disuniscono e lo contrastano efficacemente.Ogbonna giganteggia e non si lascia superare quasi mai, Dzemaili non è il solito giocatore da trasferta, così i nerazzurri nel finale trovano un paio di occasioni, specie con Cruz, ma non danno l'impressione di essere di molto superiori. Il Toro tiene, pur se non conclude verso la porta avversaria.
Secondo tempo. Pronti-via, ed è vantaggio Toro. La sorpresa si concretizza dopo meno di due minuti. Bianchi è ormai avvezzo a ricevere un solo cross giocabile a partita, e stavolta capitalizza come meglio non potrebbe l'assistenza di Abate, mettendo in rete. L'Inter reagisce, per qualche minuto attacca con costanza e trova il pareggio con un colpo di testa di Burdisso in area.Ma, questa volta, il gol subito non tramortisce il Toro. Rosina avanza con una costanza ed una rapidità che ricordano quelle dei bei tempi, mettendo in mezzo palle pericolose, e le sue sgroppate dicono che i granata ci sono, sono vivi, e ci provano ancora.La partita diventa più accesa e più bella, anzi sono gli ospiti che in un paio di circostanze non sfruttano dei contropiede potenzialmente letali. Nel finale, però, l'Inter mette il turbo, e sono 15 minuti di fuoco; la palla danza spesso nell'area granata, Sereni salta tra i pali, la difesa spazza. Cambiasso colpisce un palo, Ibrahimovic un altro (il portierone granata s'immola, nella circostanza), Quaresma ha più d'una volta il match-ball ma spreca. E finisce con un risultato insperato e meritato.
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