Il gol della vittoria porta la firma di Emiliano Moretti, un grande difensore, un professionista esemplare, sicuramente uno dei difensori centrali più forti d'Italia ed è naturale fargli un grande applauso, ma sicuramente il Torino ha cambiato marcia con l'ingresso di Maxi Lopez.
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Inter-Torino: a San Siro vittoria sotto il segno di Maxi
Granata sotto il segno di Maxi e non si può riconoscergli i meriti di questa vittoria che è sì da squadra compatta, ma permeata della qualità che l'argentino ha messo in campo e ha pesato nell'economia del gioco offensivo. Molti palloni controllati bene a centrocampo, difesi con gran classe conquistando falli che hanno permesso al Toro di risalire ma anche indirizzando con precise aperture veloci le ripartenze. Senza contare numerosi appoggi per i suoi compagni di gioco e lo zampino - o meglio la sua testina - sul corner che ha portato i granata a sbancare San Siro, sotto i visi gelidi e sbiancati di Thohir e Moratti.
Era giusto dedicare quest'apertura a Maxi Lopez, che dopo la prestazione e il gol di Cesena si è ripetuto con qualità e determinazione , sempre vivo nelle azioni del gioco granata. Ma c'è anche da riconoscere l'ottima prova di Martinez che per tutto il primo tempo, con la sua rapidità, non ha mai concesso tranquillità ai difensori avversari. Bene Quagliarella nel primo tempo, meno bene nella ripresa quando si è un po' seduto sulla palla e non ha più rincorso, nè sfera nè avversari.
Ma la vittoria contro l'Inter dei magnifici quattro (come vengono definiti) Shaqiri, Kovacic, Podolski e Icardi è stata frutto della strategia venturiana oltre che alla compattezza di squadra. Infatti, l'elastico granata pensato da Ventura ha funzionato bene. Era inutile pensare di competere e vincere contro il centrocampo di Mancini, mentre aspettandolo nel modo giusto, senza concedergli spazi per poi ripartire con azioni veloci e lanci lunghi, ha sorpreso i nerazzurri e più di una volta i granata si son trovati con azioni ficcanti che hanno messo in difficoltà e in pericolo la porta difesa da Handanovic. Peccato che spesso sia mancata la precisione per quell'ultimo passaggio ma la prestazione di tutto il Toro è stata maiuscola.
Molinaro si è speso sulla fascia sinistra più di una volta facendo delle volate che almeno un paio di volte hanno tagliato il centrocampo avversario. Bravo Benassi, che ha agito molto in fase di contenimento ma non ha avuto paura di volare anch'egli sulla fascia destra vincendo sui suoi diretti avversari.
Inutile parlare della difesa: una tra le più forti del campionato, che si è rivelata sempre più blindata da Glik insieme a Moretti, Maksimovic e Gazzi, frangiflutti davanti ai tre centrali.
Ha vinto la miglior organizzazione di gioco, ha vinto la miglior tattica, ha vinto chi ha meritato di più senza ombra di dubbio. L'Inter? Con tutti i supercampioni che ha, dovrebbe far sfracelli - e forse li potrebbe fare - ma contro questo Toro diventa assai difficile per tutti far punti. D'altronde, la squadra di Ventura adesso è arrivata alla settima partita consecutiva, senza sconfitte in campionato (e ben due vittorie fuori casa consecutive) ed è arrivata anche la vittoria contro una big. E non si dica adesso che l'Inter non fa parte di questo ristretto circolo elitario I nerazzurri sono una grande squadra: basti vedere chi è sceso in campo e chi si è seduto in panchina.
Adesso il Toro ha 25 punti in classifica ed è dodicesimo, a livello atletico è in crescita e arriva la settimana decisiva (l'ultima) per irrobustire la squadra. Per dare una svolta definitiva alla stagione occorrono almeno due acquisti di qualità e si è visto con Maxi Lopez quanto la qualità possa pagar positivamente in campo. Inutile fare i paragoni con Larrondo o Barreto, anche se poi questa è la realtà e come si è visto basterebbe poco per migliorare la squadra. Tra Ilicic, Zapata, Kone, Lazzari, Dessena e Ledesma potrebbero uscire i due nomi dei prossimi granata. Il Toro e Ventura hanno vinto in campo: adesso tocca al Presidente Cairo e Petrachi vincere sul mercato, per rendere la squadra più competitiva, tenendo presente che a soli tre punti ci si potrebbe trovare nuovamente in zona Europa League Una strizzata d'occhio alla classifica in alto la si potrebbe dare, sempre con umiltà, a patto che arrivino giocatori capaci di rappresentare un valore aggiunto. E non un peso.
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