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gazzanet
"Domani il panorama calcistico italiano sarà spettatore di una sfida piena di emozioni e forti sentimenti : sensazioni negative in quel di Milano – sponda Inter – dove la pressione mediatica e quella societaria soffocano ormai da settimane l’attuale tecnico dei nerazzurri De Boer, sbarcato sotto il gotico Duomo di Milano in un periodo di transizione – negativo - postumo all’addio del non entusiasmante Roberto Mancini. Tira aria del tutto diversa invece in quel di Torino, il cui ambiente non viveva un momento così felice ormai da troppo tempo. Tante dunque le valide ragioni per cui il riso abbonderà nel viso di Sinisa Mihajlovic, il cui lavoro in granata, sin qui, ha dato grandi frutti.
"Le due squadre hanno iniziato il campionato con umori diversi, che si sono prolungati fino ad oggi, giornata di campionato che vede sfidare il Torino contro l’Inter alla “Scala del Calcio”. L’entusiasmo nel capoluogo piemontese, con l’arrivo del tecnico serbo , è stato palese agli occhi di tutti. Cattive sensazioni invece a San Siro, dove i giocatori nerazzurri si sono visti cambiare la loro guida da un giorno all'altro, a pochi giorni dall'inizio del campionato. Mihajlovic ha dunque il tempo di lavorare a modo suo, di preparare i propri ragazzi secondo il suo credo e di inculcare in qualche modo nella testa dei giocatori del Toro la sua filosofia, antitetica in qualche modo a quella che, fino alla a scorsa stagione, sembrava normalità, ma che aveva invece stancato un po' tutto l'ambiente. A Milano , invece, scorrono i giorni e la rivoluzione- che in un primo momento sembrava essere positiva – prende inizio. Fuori Mancini, dentro l'olandese: cambio azzardato che, in vista della sfida di domani, sembra essersi rivelato soltanto temporaneo.
"Ma al di là di ciò, i due allenatori hanno molte differenze anche dal punto di vista tattico: Mihajlovic infatti, sin dalla prima giornata è sempre stato fedele al proprio credo , puntando sempre su quel 4-3-3 tanto sognato dai tifosi. De Boer invece è stato più camaleontico, cercando di adattarsi, in varie situazione, alle avversarie a cui andava incontro. L'inter è stata fin qui dunque senza una vera e propria identità, e la colpa di ciò non può che cadere proprio sul tecnico ex Ajax, il quale non si è ancora immerso del tutto nella realtà del calcio italiano. Nel football, come direbbe Charly Rexach, “gli allenatori svolgono soltanto il 30% del proprio lavoro sul campo e con la squadra, il restante 70% consiste nel governare il mondo giornalistico”. È proprio questo il compito che dovrà svolgere De Boer in vista della sfida di domani, al fine di allontanare pressioni esterne dai propri ragazzi e di scacciare in qualche modo quelle voci che lo vedono lontano dalla sua squadra attuale, proprio come Mihajlovic, sempre con la risposta pronta ad ogni attacco mediatico o esterno al proprio spogliatoio. Le due squadre arrivano quindi al match di domani in modo molto diverso, ma con un obiettivo comune: vincere. Ma soltanto una squadra potrà portare a casa i tre punti e di certo, in una partita del genere, saranno i dettagli a fare la differenza.
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