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di Valentino Della Casa
Quando arrivò a Torino dal Cittadella, tutti erano concordi nel dire che Antimo Iunco era una seconda punta capace, brava nell’aiutare i compagni a segnare,...
"di Valentino Della Casa Quando arrivò a Torino dal Cittadella, tutti erano concordi nel dire che Antimo Iunco era una seconda punta capace, brava nell’aiutare i compagni a segnare, brava nel creare gioco, ma non particolarmente regolare nell’andare in goal, vista anche la posizione defilata da cui preferisce partire. Tuttavia, occorre subito fare una piccola precisazione circa la seconda parte del ragionamento, visto che quattro goal in cinque gare ufficiali (compresa anche la partita di Coppa Italia contro il Cosenza) stanno smentendo quanto si diceva dell’ex Chievo e Cittadella. Basta analizzare come essi siano capitati: tolto il rigore proprio contro il Cosenza, il numero 10 granata ha realizzato una rete in tap in contro il Cittadella; un’altra da vero “rapace” (ma anche con molta classe) contro il Crotone dopo una splendida azione corale; l’ultima ieri dove, da vero attaccante d’area, di fisico si libera di un avversario e con grande freddezza calcia un rasoterra che si infila alle spalle di un’incolpevole Pomini. Non male per una seconda punta che tecnicamente dovrebbe aiutare più gli altri ad andare a segno. Vero, la stazza non particolarmente imponente del giocatore gli ha consentito (infortunio a parte) di entrare più facilmente in forma, facendosi trovare tonico fin dal primo minuto della prima partita. La grande grinta, oltre alla grande voglia di voler dimostrare a tutti di che pasta è fatto, lo hanno già reso un idolo dei tifosi, e cercherà di meritarsi sul campo, come sempre (ovunque ha lasciato un bel ricordo), tale titolo. Resta ancora una piccola analisi tattica. Nelle varie azioni, Iunco si faceva sempre trovare in mezzo all’area, preferendo infatti tirare a botta sicura, piuttosto che accentrarsi dall’esterno per provare la soluzione da lunga distanza (alla stregua del goal di Sgrigna, ieri). Potrebbe dunque non essere un’eresia ipotizzare dal primo minuto l’impiego proprio dell’ex Vicenza largo a sinistra (dove da sempre gioca e ha dimostrato di essere più determinante) e dell’attuale capocannoniere granata alle spalle della punta, per sfruttarne anche l’abilità nell’inserimento? A Lerda (e quindi poi al campo) l’ardua sentenza, ma l’ipotesi non ci sembra così balzana, da non essere nemmeno presa in considerazione.
"(Foto: M. Dreosti)
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