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Blob tra il serio e il faceto di una settimana di chiacchiere calcistiche.
di Paolo Morelli
Da quando è arrivato in Italia, ha dato il via ad un susseguirsi di...
Blob tra il serio e il faceto di una settimana di chiacchiere calcistiche.
di Paolo Morelli
Da quando è arrivato in Italia, ha dato il via ad un susseguirsi di colpi di scena, dichiarazioni scottanti e stravaganti, tesi estreme sostenute con forza che hanno scatenato le ire dei colleghi. Ma Mourinho da questa settimana potrà essere incluso di diritto nella "hall of fame" del sito Antijuve.com. La ragione? Quelle frase dette ieri in un monologo di sette minuti durante il quale si è scagliato contro la Juventus - in particolar modo -, Roma e Milan. «Se fossi al posto di Novellino e Marino schiererei la Primavera, se penso al prossimo fine settimana è meglio non giocare [...] io mi sento con Marino e Novellino e poi con Zenga, Del Neri e Prandelli che hanno perso contro la Juventus grazie agli errori arbitrali». La goccia è stata quel rigore "guadagnato" da Balotelli domenica sera, un rigore più che dubbio sul quale si è discusso a lungo, troppo, secondo Mourinho. «Non si è parlato della Roma che ha il miglior centrocampo d'Italia [...] e invece finirà la stagione senza vincere niente, zero. Come il Milan, una stagione zero». L'allenatore nerazzurro confessa di non amare le interviste e le conferenze stampa, anche se non si direbbe. Infatti i monologhi sembrano essere la sua prerogativa.La stoccata decisiva arriva dopo: «Non mi piace la prostituzione intellettuale, a me piace l'onestà». A cosa si riferisce? Probabilmente a quelle moviole un po' troppo accondiscendenti. Magari agli stessi moviolisti che trovano sacrosanto il rigore per l'Udinese su fallo di Natali (quel "mani" in area a fine partita) e poi invece diventano incredibilmente tolleranti con le altre squadre, nonostante gli episodi siano praticamente identici (Legrottaglie...). Ma Mourinho mica è tutto qui, un anticipo dello "show" l'aveva già dato dopo la gara di Champions col Manchester United, questa volta ai danni del direttore di gara: «Se anche noi al ritorno avremo un arbitro che protegge così tanto la squadra in trasferta, andremo sicuramente ai quarti di finale». All'Uefa erano saltati dalla sedia, poi si erano accorti di essersi affidati ad una traduzione non troppo "fedele". Morta lì. Avrà ragione Novellino, quelle di Mourinho sono «provocazioni», ma il tecnico portoghese ha il merito di sollevare certe questioni, quando dice: «Noi abbiamo vinto una sola partita che non meritavamo, a Siena, e io l'ho detto subito. Solo allora qualcuno ha avuto il coraggio di dire che anche la sua squadra a Bergamo aveva vinto, ma aveva segnato in fuorigioco». I modi però sono discutibili. Da Oscar la battuta finale: «Probabilmente sarebbe meglio che facessi delle conferenze stampa stile Medioevo perché sono troppo avanti e devo tornare indietro. Sono troppo bravo. D'ora in poi devo rispondere sì o no, ci vuole il politicamente corretto». Col politicamente corretto non si risolve nulla, ma a noi sembrava che le conferenze stampa "stile Medioevo" le facesse già da tempo.
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