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Jurgen Saumel o… Giorgio Ferrini?

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Come spesso accade siamo a commentare ancora una gara dove la squadra, pur con i suoi limiti, ha giocato meglio degli avversari, dove ha creato molto e raccolto poco, dove ha concesso poche ma pericolosissime occasioni agli avversari e dove gli...
Redazione Toro News

Come spesso accade siamo a commentare ancora una gara dove la squadra, pur con i suoi limiti, ha giocato meglio degli avversari, dove ha creato molto e raccolto poco, dove ha concesso poche ma pericolosissime occasioni agli avversari e dove gli arbitri grazie ai loro limiti ci hanno annullato un gol valido.

La cosa nuova di sabato sera è che alla fine però si è vinto, questo perché Saumel dopo una serie infinita di pali, traverse e tiri parati è riuscito a infilare la porta del Palermo proprio in quei 50 cm lasciati scoperti dalle mani del loro portiere; chissà se da lassù il mitico capitano Giorgio Ferrini, nel giorno della sua dipartita, ha fatto si che il tiro finisse proprio in quell’angolino…

La squadra nonostante le tante defezioni e i parecchi giocatori fuori ruolo ha tenuto bene il campo e praticamente ha condotto la partita dal primo all’ultimo minuto, il solo Zanetti è apparso in disagio nel ruolo di esterno sinistro.

La difesa si è espressa su buoni livelli concedendo poco ai palermitani che si sono resi pericolosi solo con Miccoli e Simplicio e dire che praticamente c’era un solo titolare, Diana.Calderoni per la seconda volta consecutiva non è incappato in errori a dimostrazione che per un portiere la continuità di gioco è determinante, la coppia centrale inedita Di Loreto Pisano non ha accusato sbavature se non nell’occasione della traversa di Miccoli mentre Ogbonna sulla sinistra non ha spinto come domenica scorsa solo perché si trovava nella linea difensiva anziché in quella di metà campo ma ha dimostrato di poter essere un valido rincalzo e soprattutto di adattarsi a diversi ruoli, come si è adattato il già citato Pisano che è ritornato in una posizione che aveva già ricoperto in carriera a Brescia con Mazzone, particolare curioso sta che anche nella scorsa stagione l’esterno sinistro (Lanna) era stato impiegato da centrale con prestazioni migliori rispetto al ruolo abituale.

A metà campo bene i centrali Dzemaili e Barone che sembrano ben integrarsi, tutto generosità e idee, genio e sregolatezza il primo, razionalità, linearità e sostanza il secondo; meno bene gli esterni anche perché entrambi non eccessivamente dotati tecnicamente per la serie A e soprattutto perché impiegati non nel loro ruolo ideale, non bene per i risultati non certo per l’impegno perché entrambi si sono più volte sacrificati nel coprire le avanzate dei loro compagni di fascia.

Gli innesti di Rosina e Saumel hanno alzato notevolmente il tasso tecnico del Torino, il fantasista solo a sprazzi si è intestardito in azioni individuali e ha cercato sovente la giocata per il compagno rendendosi così più utile alla causa granata, probabilmente gli applausi al suo rientro in campo ne hanno agevolato la prestazione, anche se il suo svariare per tutto il fronte dell’attacco pur generando imprevedibilità in fase offensiva necessita di adeguate coperture in fase di non possesso palla perché spesso rimane fuori posizione. Saumel inizialmente è apparso un po’ spaesato nel ruolo di esterno, meglio ha fatto quando è stato spostato al centro dove ha realizzato la rete della vittoria con un tiro da fuori area.

Il tiro da fuori area, questo sconosciuto nelle precedenti versioni del Torino FC, ieri sera grazie a Saumel, Barone e soprattutto Dzemaili ha iniziato ad essere una delle armi a dipsosizione della squadra di GDB, questa è una cosa molto importante soprattutto se l’attacco rimane composto dai piedi buoni di Stellone e Amoruso che spesso cercano la conclusione a botta sicura eccedendo talvolta nel dominio della palla.

Come lo scorso anno il Torino attuale non possiede veri e propri esterni di ruolo a centrocampo, gli unici in rosa sono Abate ora infortunato e Vailatti che è ai margini della rosa, motivo per il quale GDB all’inizio dell’anno ha provato un modulo diverso; le prossime sei partite che ci separano dall’inizio del mercato di gennaio devono essere utilizzate per capire bene con che modulo affrontare il girone di ritorno e intervenire in maniera adeguata in sede di mercato, uno o due giocatori di centrocampo devono essere acquistati bisogna però prima individuare esattamente i ruoli e poi possibilmente anche gli interpreti. Io penso che entrambi i moduli utilizzati finora possano essere riproposti a seconda degli avversari da incontrare, a patto però che il centrocampo venga numericamente, qualitativamente e fisicamente rinforzato.