Il Toro ha sempre faticato ad Empoli: lo testimonia una sola vittoria in 17 partite giocate in Toscana (0-1 nel 1984 con rete di Leo Junior su punizione in Coppa Italia). Gli azzurri con l’inaspettata vittoria di domenica scorsa contro il Napoli si sono avvicinati moltissimo alla salvezza. La squadra di Andreazzoli ha dimostrato più volte di saper stupire con un gioco vivace e divertente. Sicuramente l’età media della rosa (25, 4 anni), fra le più basse in Serie A, ha portato freschezza e spensieratezza alla squadra anche nei momenti di difficoltà.
Il Tema
Juric alla prova Andreazzoli per sfatare il tabù Empoli in trasferta
Il Torino ha vinto in casa degli azzurri solo una volta nella sua storia: nel 1984 in Coppa Italia con rete di Leo Junior su punizione
IL MATCH DELL’ANDATA- Juric ha sfidato una volta sola Andreazzoli. Il mister di Massa, prima della sfida di dicembre, aveva già sfidato due volte i granata, vincendo in entrambe le occasioni alla guida della Roma e dell’Empoli. All’andata finì 2-2 un match che venne completamente ribaltato dall’espulsione di Singo al 31’. I granata furono protagonisti di una prestazione eccellente nei primi 20 minuti della partita, tant’è che si portarono sul 2-0 con le reti di Pobega e Pjaca. Ad uno dei primi contropiedi degli azzurri, i piemontesi si fecero trovare scoperti e Singo fu costretto a trattenere vistosamente Di Francesco per evitare che andasse da solo davanti al portiere, meritandosi, però, il cartellino rosso. Da quel momento si invertì totalmente il canovaccio del match: i toscani attaccarono il Torino, in difficoltà a causa dell’uomo in meno per gran parte della partita, trovando il pareggio con i gol di Romagnoli, subito dopo l’espulsione dell’esterno granata, e di La Mantia al 72’.
ANDREAZZOLI E IL 4-3-1-2- Aurelio Andreazzoli è salito agli onori delle cronache nel 2013 quando ha sostituito sulla panchina della Roma Zdenek Zeman. Dopo aver portato la squadra al sesto posto, il 26 maggio perdette la finale di Coppa Italia contro i rivali cittadini della Lazio. Venne sollevato dall’incarico, ma presto rientrò nello staff tecnico giallorosso. Nel dicembre del 2017 giunse sulla panchina dell’Empoli, e rivoluzionò il modo di giocare della squadra passando dal 3-5-2 al 4-3-1-2 (questo modulo è rimasto un suo marchio di fabbrica). Dopo una splendida cavalcata arrivò in Serie A da primo in classifica. L’anno successivo rimase al comando della squadra e, dopo un turnover con Iachini, ritornò sulla panchina azzurra ma scese in Serie B. Dopo una brevissima parentesi al Genoa, la scorsa estate è tornato ad Empoli. Andreazzoli fa giocare la sua squadra con un trequartista (Bajrami o talvolta Verre) dietro alle due punte (quasi sempre Pinamonti e Cutrone).
IL MATCH DI DOMENICA- Juric dovrà cercare di spostare il fulcro del gioco dal centro del campo sugli esterni. Nella prima parte del campionato le azioni offensive dell’Empoli sono quasi tutte passate dai piedi del playmaker, Samuele Ricci, passato al Torino quest’inverno. Al centrocampista di Pontedera in granata viene richiesto un altro tipo di calcio: il Toro non ha un regista che smista il gioco. Le due mezzali devono essere sempre pronte ad inserirsi e a ripiegare in fase di disimpegno. Sarà fondamentale fermare Asllani, che ha sostituito egregiamente Ricci, e Bajrami: da loro inizieranno le azioni più pericolose dei toscani. Per il trequartista probabilmente Bremer sarà chiamato agli straordinari, mentre per il regista è possibile che il mister possa mettere su di lui Pobega a uomo, come già accaduto con Milinkovic-Savic con la Lazio con ottimi risultati. Ci si può aspettare una partita divertente, ma non per questo priva di tensioni. L’Empoli viene da una bella vittoria contro il Napoli ma la salvezza non è ancora stata raggiunta. Il Toro ha già dimostrato di voler onorare fino alla fine questo campionato e quella di domenica può essere una buona occasione per sfatare un tabù che dura da troppi anni.
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