Partiamo dalle due scelte di Ivan Juric, quelle relative a Aina sulla corsia di destra e di Karamoh sulla trequarti dietro a Sanabria in compagna di Miranchuk (non partiva da titolare dal marzo 2021 con la maglia del Parma). Sono state due scelte vincenti e non soltanto perché il gol da tre punti contro l'Udinese domenica 5 febbraio l'ha siglato proprio Karamoh su assist di Aina. Le due scelte hanno funzionato perchè Aina ha dimostrato passo e sostanza, giocando una partita di qualità e quantità, e Karamoh ha messo a disposizione il suo fisico per potenziare la trequarti granata contro una formazione che fa della fisicità uno dei suoi punti di forza. In un match equilibrato in cui gli episodi erano chiamati a spostare gli equilibri, le scelte iniziali di Juric sono piaciute, anche perché era giusto alternare un po' gli interpreti dopo la partita di Coppa Italia di mercoledì sera a Firenze. Alla fine, i volti nuovi dal primo minuto sono stati tre, uno per ruolo (oltre a Aina e Karamoh, anche il rientrante Djidji in difesa al posto di Rodriguez). Alla fine, si può dire che Juric ha sconfitto con merito il collega Andrea Sottil.
Juric batte con merito Sottil: vincenti le scelte di Aina e Karamoh dal 1′
Un primo tempo dominante del Torino, Ricci in regia è sempre più decisivo
—Su Aina e Karamoh il tecnico croato ha speso parole al miele: "Spero che Aina trovi continuità, prima dell'infortunio era nel suo miglior momento da quando è al Toro. Karamoh è splendido, in questo periodo si è allenato bene e penso che ci possa dare tanto. Non ha mai mollato anche quando vedevo Vlasic e Radonjic nella sua posizione. E' entrato benissimo a Firenze, ha fatto gol anche oggi, adesso dà i risultati che ci aspettavamo" (LEGGI QUI). Proprio queste parole sono importanti per comprendere le ragioni che stanno dietro alle scelte vincenti di Juric. Il Torino, a differenza di quanto fatto in altre recenti occasioni, ha disputato una partita molto buona e nel primo tempo è tornato a dominare in modo sostanziale. Ha imposto il suo gioco nella prima frazione e per la quindicesima volta non ha preso gol nel primo tempo (solo la Lazio ha fatto meglio con diciassette), ha saputo soffrire (e nemmeno troppo) nella ripresa. "Nel primo tempo abbiamo fatto molto bene come gioco e potevamo forse essere più pericolosi, ma il dominio era totale. Nel secondo c'è stata la giusta sofferenza, potevamo andare sul 2-0" aggiunge Juric. Il segreto è stato un'ottima capacità nel far muovere il pallone, favorita da un Ricci sempre più a suo agio nei panni di playmaker di questo Torino.
Juric dosa bene le sostituzioni: in panchina sfrutta le alternative a disposizione
—Bisogna aggiungere che anche i subentrati hanno dato il loro contributo e sono stati infatti applauditi da Juric ("I ragazzi sono stati splendidi, anche i cambi"). Aver l'opportunità di inserire in corso d'opera uno come Vlasic è un indubbio vantaggio, soprattutto se si ricordano le recenti considerazioni fatte dopo Firenze; avere alternative durante la partita può fare la differenza e Vlasic è una di queste, anche se in questo periodo è un po' meno brillante rispetto a prima del Mondiale in Qatar. Stesso discorso vale per Vieira che è stato messo a 15 minuti dalla fine per Linetty. Negli ultimissimi minuti, quelli di maggior sofferenza per la pressione dell'Udinese, Juric ha anche messo Adopo per Miranchuk e Seck per Sanabria. Le sostituzioni sono state ben distribuite nell'arco della ripresa, anche perché il Torino non necessitava di stravolgimenti. Dal canto proprio, era lecito attendersi da Sottil qualche cambio in più nella prima metà della ripresa. Invece, il neo acquisto Thauvin è stato inserito soltanto al 72' con Ebosele, mentre Pafundi ed Ebosse addirittura all'85'. L'unico ingresso prima dell'ora di gioco è stato quello di Lovric per Arslan. Insomma, qualche carta in più sul tavolo Sottil poteva cambiarla.
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