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Juric contento ma non troppo: ecco come pensa di far crescere il Torino
Un 4 a 0 rotondo da parte del Torino, un 4 a 0 che però va contestualizzato e analizzato, come ha fatto lucidamente Ivan Juric nel corso della conferenza stampa di ieri. La Salernitana è apparsa una formazione non all'altezza della massima categoria. Al momento i campani sono lontani dal poter essere competitivi. Nel calcio, però, bisogna essere più forti sul campo che sulla carta e il Torino è stato bravo a imporsi. Il bicchiere è sicuramente mezzo pieno per tante ragioni: la prima il risultato, la seconda i notevoli margini di miglioramento che si intravedono. I granata sono in una fase di "convalescenza" dopo due stagioni oltremodo complicate, nelle quali anche le certezze sono venute meno, così come la fiducia. Vincere aiuta a eliminare le scorie e a tonificare lo spirito.
MARGINI - Di questo il tecnico granata Juric n'è pienamente consapevole e l'ha affermato a chiare lettere. "Per i ragazzi questa vittoria ci voleva. Arrivano da due anni difficili a livello psicologico, e vincere così, con 4 gol e giocando un'ottima gara, serve tanto per riprendere fiducia" ha sottolineato. Riprendere fiducia, dunque, è il primo obiettivo di questo nuovo corso, che è appena iniziato e che avrà bisogno di tempo per consolidarsi nel miglior modo possibile. Intanto il tecnico ha già indicato dove e come può migliorare la squadra. Innanzitutto, il Torino dev'essere più incisivo sulla trequarti. Linetty non sembra l'uomo giusto per quel ruolo, Pjaca è ancora in una fase di ricerca della sua identità, Praet e Brekalo hanno iniziato da poco a conoscere le idee di Juric. Soltanto con una trequarti ben oliata si potranno avere quella qualità, quella intraprendenza e quella sicurezza predicate da Juric. Il Torino deve, in altri termini, sciogliersi offensivamente. Anche difensivamente il Torino dovrà stare più guardingo nelle prossime settimane. "Abbiamo subito pure troppo per quanto ha prodotto la Salernitana" ha infatti rimarcato Juric. Zima, Bremer e Rodriguez sembrano poter formare ad oggi la linea difensiva titolare, ma i tre devono trovare il giusto affiatamento e soprattutto in porta c'è un Milinkovic-Savic che non sembra ancora sicuro al 100% in ogni frangente. Il Sassuolo da questo punto di vista sarà un importante banco di prova.
BASI - Un altro importante margine di crescita è dato dai nuovi innesti: Pobega, Praet e Brekalo devono ancora prendersi il loro spazio. I primi due sono entrati nella ripresa, il terzo è rimasto in panchina per novanta minuti. Infine, c'è ovviamente attesa di capire quando Belotti potrà tornare disponibile: il capitano è e resta un titolare, anche se Sanabria sta dimostrando di dare garanzie. Dunque, il bicchiere è mezzo pieno ma vietato montarsi la testa. Le basi sono state finalmente scavate, ora bisognerà con fiducia procedere alla costruzione della casa. Dal match con la Salernitana il Torino dovrà portarsi dietro il ritrovato sorriso e il ritrovato feeling con la vittoria, parola questa non così comune in casa granata negli ultimi anni. Dalla trasferta sotto la Mole, invece, la Salernitana di Fabrizio Castori esce molto male. I campani hanno palesato diverse difficoltà in tutti i reparti. E i problemi non sono soltanto di carattere mentale, ma anche tecnici e tattici. Per lottare per la salvezza servirà una svolta a U.
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