Un bellissimo Torino a Reggio Emilia. La squadra di Ivan Juric ha sconfitto meritatamente quella di Alessio Dionisi, inibendo in maniera addirittura soprendente tutte le fonti di gioco dei neroverdi, che si presentavano alla sfida del Mapei Stadium con numeri alquanto considerevoli, soprattutto per quanto concerne i tiri realizzati verso la porta nelle prime tre giornate. Ieri sera soltanto due conclusioni hanno centrato la porta contro le sei dei granata, che complessivamente hanno calciato diciotto volte. A testimoniare il dominio in lungo e in largo della banda di Juric ci sta anche il dato del possesso palla: il Sassuolo era terzo nella speciale classifica, ma ieri sera ha tenuto la sfera tra i piedi quanto il Torino (53% emiliano, 47% granata). Questi dati certificano in primo luogo una cosa: il Torino del Mapei Stadium ha messo in mostra una qualità che da tempo non si ammirava sotto la Mole.
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Juric dà una lezione a Dionisi: così il Torino ha dominato il Sassuolo
Il confronto tra i due tecnici dopo la vittoria 0 a 1 del Torino sul campo del Sassuolo
QUALITA' - Nel recente passato era, infatti, costante il riferimento alla scarsa qualità del Torino, soprattutto a metà campo. Ieri sera, invece, i pezzi dell'argenteria granata, arrivati nell'ultima sessione di calciomercato, hanno brillato e non poco. La trequarti Praet-Brekalo non solo ha convinto, ma a tratti ha anche strabiliato (anche Juric è rimasto molto soddisfatto). E poi anche la cerniera in mezzo al campo ha dimostrato di funzionare grazie soprattutto a un Pobega in formato super. L'altra grande novità granata risiede nel fatto che la rosa è finalmente lunga e attingere dalla panchina non è più uno strazio, ma una preziosissima risorsa in grado di far cambiare volto alla squadra nella ripresa, quando le energie degli avversari si riducono. I notevoli passi avanti compiuti dai ragazzi di Juric nelle ultime settimane sono stati testimoniati da tanti aspetti nella serata di ieri, uno vale la pena sottolinearlo. Giovedì nella conferenza stampa della vigilia lo stesso Juric aveva sottolineato come contro la Salernitana Ansaldi e Pjaca si erano pestati un po' i piedi sulla corsia di sinistra. Ecco, al Mapei Stadium gli automatismi tra i due negli ultimi 15 minuti sono notevolmente migliorati. Si tratta di una piccola goccia, ma è lo specchio generalizzato della crescita evidente del gruppo granata da Firenze in poi.
SCELTE INIZIALI - E poi meritano un commento le scelte iniziali di Juric, coraggioso a rinunciare a Mandragora e anche a puntare dal 1' su Brekalo e Praet, entrambi ultimi arrivati, lasciando in panchina un Pjaca maggiormente inserito nella squadra. Inoltre, a grande sorpresa il tecnico croato ha rispolverato Djidji sulla destra, escludendo Zima. Insomma tante mosse inattese alla vigilia che però sono funzionate, una dopo l'altra. Il Torino ha coperto bene il campo fin dal 1' ed è stato un perfetto mix di aggressività e qualità, sebbene gli interpreti fossero diversi rispetto alla gara con la Salernitana. Il quadro che ne esce è un capolavoro di tattica. Si sapeva che il Sassuolo avrebbe potuto soffrire il gioco di Juric, ma la chiave di volta che ha permesso al Torino di dominare gli emiliani è stata svelata da Dionisi in conferenza stampa. I granata hanno obbligato con la loro pressione alta il Sassuolo a giocare in verticale e scontrandosi sulla stesso principio forte del Torino sono usciti sconfitti senza riserve.
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