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ROME, ITALY - NOVEMBER 13: AS Roma player Bryan Cristante during the Serie A match between AS Roma and Torino FC at Stadio Olimpico on November 13, 2022 in Rome, Italy. (Photo by Luciano Rossi/AS Roma via Getty Images)
“Abbiamo dominato a livello di palleggio. I due centrocampisti hanno fatto benissimo. Uno si allargava, l’altro veniva dentro, così non permettevamo al loro centrocampista di marcare il nostro trequartista. Noi dominavamo su questa cosa qui e loro ballavano": così sintetizzò il dominio lungo 70 minuti del suo Torino allo stadio Olimpico di Roma lo scorso 13 novembre mister Ivan Juric (LEGGI QUI). I due centrocampisti in questione erano Karol Linetty e Samuele Ricci, che saranno quasi sicuramente titolari sabato 8 aprile nel match di ritorno. La scelta tattica di Juric fu vincente e in effetti il Torino tenne il pallino del gioco; come spesso è capitato nel corso delle due stagioni di Juric, non sempre la mole di gioco ha avuto una corrispondenza in termini di gol segnati e il Torino dovette accontentarsi della rete al 55' di Linetty, la quale non bastò. La Roma pareggiò nel finale dopo aver sbagliato, sempre nel recupero, un rigore con il grande ex Andrea Belotti.
"Ricci e Linetty hanno interpretato benissimo la partita, non andavano dalla stessa parte ma si allargavano per poi trovare Vlasic e Miranchuk - continuò nell'analisi il tecnico granata -. Poi la partita è cambiata, è diventata di lanci lunghi e di pressione e bisogna rispondere in altro modo, servono altre cose per portare la gara a casa". L'imprevedibilità del posizionamento dei due centrocampisti centrali del Torino mise alle corde la Roma che faticò a venirne a capo. La gara cambiò grazie alla qualità delle sostituzioni a disposizione di José Mourinho, alla mancanza di un'alternativa in mezzo al campo per Juric (era assente Sasa Lukic) e alla svolta più fisica. La Roma, soprattutto negli ultimi 20 minuti, la mise maggiormente sull'atleticità dei suoi interpreti e i profitti furono positivi. Comunque, come evidenziano i 70 minuti iniziali del match d'andata, ci possono essere chances per i granata. La partita di novembre avrà certamente insegnato tanto ai giallorossi che quindi potranno prendere degli accorgimenti differenti.
L'arma in più della Roma è la prepotenza fisica, quella che di cui difetta il Torino; proprio per tale ragione i calci piazzati potrebbero giocare un ruolo particolarmente decisivo nella sfida dell'Olimpico-Grande Torino. I granata hanno dimostrato a più riprese di soffrire le palle inattive, al contempo la Roma si trova a suo agio con la sfera in aria e di conseguenza nel gioco aereo. Come dicono i numeri, il pallino potrebbe essere nuovamente nei piedi del Torino. La squadra di Juric è sesta in Serie A per possesso palla medio a partita (supera i 29 minuti), mentre la Roma si trova al dodicesimo posto con 27 minuti. La differenza non è così abissale ma illustra comunque bene le peculiarità delle due compagini. Gioie e dolori transiteranno perciò dal centrocampo e ripartire dalla coppia che ammattì la Roma per 70 minuti a fine novembre potrebbe essere un vantaggio per il Torino.
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