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Juric e quel “poco amore” col pubblico granata: gli episodi che non ha accettato

Federico De Milano
Federico De Milano Redattore 
Il tecnico croato si appresta a salutare il Torino dopo tre anni di lavoro: quest'anno ha spesso lamentato il rapporto con la tifoseria, il riassunto con i passaggi cruciali che hanno portato a questa situazione

Il Torino si appresta a giocare domenica a Bergamo l'ultima partita dell'anno che sarà molto importante perché non può essere sbagliata per riuscire a centrare la qualificazione in Conference League (tifando poi Fiorentina in finale contro l'Olympiacos). Quella contro l'Atalanta sarà anche la partita conclusiva del triennio targato Ivan Juric che è ormai destinato a salutare il Toro al termine di un ciclo che non è sempre stato tutto rose e fiori, specialmente con il pubblico. Nonostante quest'anno si sia registrato il record di presenze di tifosi granata allo stadio Olimpico Grande Torino per quanto concerne l'era Urbano Cairo, l'allenatore croato si è lamentato a più riprese del clima che c'è stato in alcune circostanze proprio allo stadio. Nei primi 12/18 mesi Juric ha spesso chiesto che accorresse più gente a vedere le partite perché secondo lui una piazza come quella granata meritava numeri maggiori in termini di tifo e avrebbe gradito uno stadio spesso pieno, soprattutto considerando la capienza dell'attuale impianto di gioco. Quest'anno però alcuni episodi hanno portato ad un distacco ancora maggiore che il tecnico ex Genoa e Verona non ha gradito e senza nascondersi, lo ha espressamente fatto capire.

Il primo episodio: la contestazione in Torino-Sassuolo che sfocia col "dito medio" di Juric

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Nella serata di lunedì 6 novembre, il Torino ospita il Sassuolo e vince 2-1 una partita giocata su un buon livello dai granata. Nelle ore successive al match, il risultato è però quasi passato in secondo piano perché negli ambienti granata si è parlato molto di più di Juric che della partita. Il tecnico croato quel giorno era squalificato - in panchina era presente il vice Matteo Paro - e lui ha osservato la gara dalla tribuna con il direttore Davide Vagnati. Al 90' subito dopo il triplice fischio, le telecamere di DAZN hanno pizzicato il tecnico croato fare un "dito medio" all'indirizzo della Curva Maratona che nel primo tempo di quella sfida aveva portato avanti una protesta pacifica contro il presidente Cairo. L'assenza per una frazione di gara della fetta più calda del tifo granata non deve essere andata giù a Juric che è poi esploso con questo gestaccio verso i tifosi.

Il secondo episodio: la mancanza di credito per la "battaglia" sul campo del Genoa

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Il 13 gennaio il Torino sfida in trasferta il Genoa e racimola solo uno 0-0 che frena le ambizioni granata in quel momento. Si tratta di un altro risultato che non soddisfa la tifoseria anche perché in trasferta i tre punti non erano arrivati nelle ultime quattro partite. Nonostante ciò nella conferenza stampa postpartita, Juric dichiara che secondo lui quella era stata una vera e propria battaglia e che lui si era divertito: "Penso sia stata una partita di una bellezza agonistica unica, mi è piaciuta tanto l'intensità e i ragazzi hanno risposto alla grande. [...] Sono strasoddisfatto e vedo il bicchiere mezzo pieno. La vedo come una partita bellissima e sono contento del pareggio". Il tecnico granata ha lamentato quindi una scarsa riconoscenza da parte dell'ambiente per una prova di grinta anche se è valsa un solo punto.

Terzo episodio: il pareggio interno con la Salernitana e la conferenza stampa straordinaria

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A febbraio, a calciomercato appena concluso, il Toro ospita la Salernitana e raccoglie uno striminzito pareggio per 0-0 che rimane indigesto a tutto lo stadio Olimpico Grande Torino. Al termine del match Juric usa espressioni molto forti in conferenza stampa: "C'è depressione del volere ottenere a tutti i costi ma non è facile per il Torino. Tu ti spacchi il culo ma non basta, non è apprezzato. Io vedo cose che a me non piacciono, sentir parlare di mediocrità e di tifosi che fanno il compitino è una tristezza unica". Queste dichiarazioni non hanno ovviamente lasciato indifferente il pubblico di fede Toro che ha contestato il tecnico e la squadra e così il giorno seguente - il 5 febbraio - viene indetta una conferenza stampa straordinaria nella quale il tecnico ex Verona e Genoa intende fare chiarezza e durante la quale ammette che senza Europa se ne sarebbe andato a fine campionato.

Quarto episodio: fischi dopo il pari con il Bologna e il "caso pullman" a Superga

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Il quarto ed ultimo episodio in cui Juric non ha digerito l'atteggiamento del pubblico granata risale allo scorso 3 maggio, il giorno prima della commemorazione del Grande Torino per il 75° anniversario della tragedia di Superga. Rodriguez e compagni non offrono una prestazione degna di nota contro un Bologna che è sembrato accontentarsi di uno 0-0 e dopo il triplice fischio i tifosi fischiano la squadra per un altro pari casalingo a reti bianche. Questo è solo il preambolo di ciò che accade poco meno di 24 ore dopo quando scoppia il "caso pullman" che ha sconvolto il mondo Toro proprio il 4 maggio. Juric ha sempre ammesso che i suoi ragazzi hanno commesso un gravissimo errore in questo episodio e che non avrebbero mai dovuto pronunciare quelle parole pur non apprezzando i fischi del giorno prima per il pari contro il Bologna.