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Juric ferma Sarri: il croato legge bene la partita e argina la Lazio con i cambi
Ivan Juric nel momento in cui Torino-Lazio stava prendendo una piega negativa è stato capace di porre rimedio con una tripla sostituzione che ha donato nuove energie al Torino dopo che per un'ora lo stesso allenatore granata era rimasto molto soddisfatto dei suoi. Nell'analisi delle mosse degli allenatori post Torino-Lazio non si può partire da questo fondamentale aspetto di gestione della gara da parte del croato. L'ingresso di Lukic in mezzo al campo al posto di Linetty era necessario perché il polacco aveva speso molto e i granata nella mediana stavano iniziando a soffrire ormai da qualche minuto, tanto che avevano perso un paio di palloni sanguinosi proprio nella zona centrale favorendo le azioni offensive biancocelesti. Nello stesso tempo Singo sulla corsia di destra era tutt'altro che brillante (molto meno rispetto alla partita di Monza) e bisognava intervenire: ecco quindi Lazaro. Il terzo ed ultimo cambio al 27' della ripresa è stato Pellegri per Sanabria. Anche in questo caso vale lo stesso discorso appena affrontato per Singo; l'attaccante sudamericano infatti è stato meno incisivo nella manovra e ha sofferto nel ritagliarsi spazi contro i difensori della Lazio. Inoltre, in quel momento il Torino stava pericolosamente perdendo metri e di conseguenza aveva bisogno di un terminale offensivo fresco in grado di alzare il baricentro.
Dal canto proprio Maurizio Sarri ha tentato l'abituale soluzione quando la sua Lazio deve sbloccare le partite. Ha infatti alzato di una decina di metri Sergej Milinkovic-Savic durante il secondo tempo, provando a sfruttare la fisicità del serbo per spizzare il pallone in direzione di Immobile. Nel Torino-Lazio 2021/2022 questa strategia pagò i dividendi e la Lazio pareggiò in extremis, mentre in questa seconda giornata del campionato 2022/2023 il Torino è stato più accorto. Sarri ha maggiormente distribuito le sostituzioni rispetto a Juric: un paio al 17', Pedro al 26' e un altro paio al 38' (Luis Alberto e Cancellieri). I più incisivi tra questi cambi, uniti alla mossa di avanzare Milinkovic-Savic, sono stati i primi due, Marcos Antonio e soprattutto Basic, tanto che la Lazio nei dieci minuti successivi ha costruito le migliori chance da gol e Juric è stato costretto a correre ai ripari.
Dal punto di vista tattico è stata una bella partita, nella quale sicuramente le difese hanno prevalso sugli attacchi. Ad esempio, Aina è stato alquanto funzionale per il Torino perché la sua propensione offensiva ha costretto Lazzari, uno dei più in forma della Lazio, a rimanere molto vincolato alla fase difensiva. Juric è stato anche coraggioso a lasciare spesso Buongiorno uomo contro uomo con Immobile. Insomma, anche senza Bremer il croato non ha affatto snaturato il modo di interpretare la propria fase difensiva. Buongiorno ha risposto presente e ha retto abbastanza bene (si contano un paio di sbavature dove è stato ben supportato da Djidji e dalla mediana e ha anche incassato i complimenti di Juric: "E' uno che lavora e mi piace perché è di Torino e ha il cuore Toro"). Infine, un ultimo appunto riguarda l'ingresso di Lukic: come detto, nel momento di difficoltà è stato utilizzato. Insomma la punizione c'è stata (fascia tolta e panchina contro la Lazio) ma al momento il serbo serve ancora, eccome.
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