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Juric fermato dal cambio modulo di Ballardini: Ivan paga anche le assenze
Il Torino si presentò al derby d'andata dopo un pari in rimonta ottenuto contro l'Empoli in casa. Il Torino si presenterà al derby di ritorno dopo un altro pari in rimonta contro la Cremonese in casa. Al netto di questo parallelismo, la prestazione sfornata contro l'Empoli fu più completa rispetto a quella di ieri sera, lunedì 20 febbraio. Non sorprende in realtà il pareggio contro il fanalino di coda. I granata appaiono ancora troppo acerbi e incostanti, tanto da aver già perso 16 punti con squadre che stanno dietro in classifica. Che cosa è mancato al Torino? Il gol nel primo tempo, la fisicità nella ripresa. Lo ha detto bene anche il tecnico Ivan Juric al termine della gara: "Il primo tempo è stato un dominio totale e potevamo fare molti più gol. Nel secondo abbiamo subito sui lanci lunghi e sapevo sarebbe potuto succedere. Abbiamo perso giocatori di forza che vincono contrasti e questo lo paghi. Non è che la squadra cala di concentrazione, ma per far fronte ai lanci lunghi abbiamo molto meno rispetto a prima".
Il tecnico ha individuato nell'ingresso di Buongiorno un fattore che ha permesso ai suoi di soffrire di meno, ma nemmeno Schuurs aveva sfigurato fino a quel momento (è stato tolto più che altro perché era diffidato). Il tecnico ha sottolineato come "Buongiorno ci ha dato una grande mano perché ha vinto tutti i contrasti e alla fine abbiamo subito appena due tiri da fuori e due gol" (LEGGI QUI). C'è anche da dire che ieri sera era il classico caso in cui un cambio in attacco sarebbe stato necessario: Pellegri però è out e Karamoh era in campo dal 1' sulla trequarti al fianco di Miranchuk, complice anche l'assenza di Vlasic; inserire Seck un po' prima rispetto al 92' poteva essere un'alternativa valida, difficile però farlo al posto di Sanabria, considerato che non era la partita adatta per dettare di continuo la profondità, come sa fare Seck. Insomma, il grattacapo non era facile, soprattutto a causa delle assenze. Senza Ricci in cabina di regia e Lazaro sulla fascia, poi, mancano spunti e inventiva.
Al 21' della ripresa Juric ha sfornato una tripla sostituzione: Aina appena ammonito fuori per Singo (autore del 2 a 2), Radonjic dentro per Karamoh e, come detto, Buongiorno per Schuurs. Raro vedere un triplo cambio, sebbene negli ultimi anni con cinque sostituzioni qualcosa sia cambiato. Tra i tre ingressi del 21' il più deludente è stato Radonjic, uno che sta vivendo una fase alquanto delicata della sua stagione. Ecco che si torna a Seck e alla domanda se forse non fosse lui l'uomo giusto da inserire per l'ultimo quarto di partita, magari non come prima punta al posto di Sanabria ma sulla trequarti con Miranchuk indietreggiato a centrocampo vista la situazione di punteggio. In altre parole, qualcosa di diverso poteva essere fatto, sebbene il rompicapo fosse difficile e le assenze di Vlasic, Pellegri e Ricci non si possano dimenticare. Davide Ballardini, dal suo punto di vista, ha dato coraggio alla sua squadra durante l'intervallo e ha toccato i tasti giusti. L'ingresso di Afena-Gyan al posto del deludente Meité è stato determinante. La Cremonese si è disposta con il 3-4-3 e anche Ciofani nella seconda metà della ripresa ha dato il suo contributo in termini di lotta e duelli vinti. Il bilancio tra Juric e Ballardini si aggiorna a una vittoria per il croato e due pareggi.
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