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Juric, il 3-5-2 dà altri segnali positivi. Ma Di Francesco la vince coi prestiti

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Di Francesco si conferma rompicapo di Juric: il croato ha vinto soltanto una partita su sei contro il collega
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Partiamo dal bicchiere mezzo pieno. Per la prima volta in questa stagione i granata hanno costruito tante occasioni da rete in una singola partita e sono apparsi più briosi del solito dalla cintola in avanti. Nemmeno nel 3 a 0 dell'Arechi contro la Salernitana o nel recente successo di misura al Via del Mare di Lecce la squadra di Ivan Juric era apparsa tanto produttiva in attacco. La considerazione non viene poi supportata dagli unici due numeri che nel calcio contano, ovvero quelli che stabiliscono il punteggio di un match. Al 90' il Torino ha pareggiato 1 a 1 in casa contro il Frosinone, neopromosso in Serie A, e al termine dei tempi supplementari ha perso 2 a 1. I gol nuovamente non sono arrivati e l'unica gioia l'ha regalata Zima, un difensore, sugli sviluppi di calcio piazzato. Il problema, quindi, resta ma il bicchiere mezzo pieno dice che quanto meno le opportunità sono state create. La poca lucidità sotto porta e la bravura del portiere del Frosinone hanno fatto il resto e hanno decretato l'eliminazione del Torino dalla Coppa Italia in una partita che, come affermato anche da Di Francesco, sarebbe potuta finire in qualsiasi modo.

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Il 3-5-2 è una strada da battere. "Andiamo avanti" dice Juric

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Il 3-5-2 è stato confermato nel match infrasettimanale dopo la vittoria in Salento contro il Lecce. Dal punto di vista tattico anche la seconda uscita con questo modulo ha donato interessanti responsi e Juric sembra intenzionato ad andare avanti con le due punte (infortunio di Pietro Pellegri permettendo). "Io ho visto tante cose buone e interessanti, c'è da migliorare su passaggi e tiri in attacco però adesso abbiamo preso questa strada dei due attaccanti e andiamo avanti" ha dichiarato l'allenatore di Spalato (LEGGI QUI). Nel contesto del 3-5-2 anche Vlasic ha dato dei segnali di risveglio e nella seconda metà della ripresa è stato uno dei granata più pericolosi partendo da mezz'ala di destra. Naturalmente, da uno come il croato ci si aspetta sempre qualcosa in più ma il ruolo da mezz'ala potrebbe aiutarlo nel prosieguo. Il suo ingresso e quello di Ilic non hanno probabilmente sortito l'effetto sperato, soprattutto a lungo termine (nei supplementari sono stati entrambi sottotono e hanno contribuito all'evidente calo, soprattutto mentale, del Torino dopo il gol del 2 a 1 dei ciociari). Juric ha agito con i cambi sia sulla mediana sia sulla coppia d'attacco. A una dozzina di minuti dal 90' ha provato ha dare più brio con Pellegri e Karamoh per Sanabria e Zapata. Con il senno del poi la sostituzione della doppia punta non ha aiutato i granata complice il prematuro infortunio di Pellegri; il Torino, infatti, è stato costretto a vivere i supplementari con Seck e Karamoh terminali offensivi, senza più un vero attaccante in campo. Molto positivo è stato invece l'ingresso a inizio secondo tempo di Bellanova che ha dato freschezza sulla destra.

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La buona partita del Frosinone: ciociari in fiducia, granata no

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Insomma, qualcosa di buono si è visto anche se il Torino ha confermato di essere un gruppo che sta attraversando un momento di difficoltà. Si tratta di una squadra in convalescenza che sta provando a ritrovare un'identità perduta. In effetti, è apparso abbastanza evidente che tra Torino e Frosinone la compagine in fiducia e in salute fosse quella di Eusebio Di Francesco. La squadra ha sicuramente approcciato bene la gara ma l'ha gestita per lunghi tratti puntando su difesa e ripartenze. L'allenatore ha scelto una formazione iniziale imbottita di seconde linee ma ha inserito a gara in corso progressivamente le prime linee: sugli scudi in particolare Soulé, Reinier e Kaio Jorge, tre giovani di qualità arrivati in prestito che di certo possono aiutare il Frosinone ad ottenere la salvezza in questa stagione. Di Francesco è stato intelligente a richiedere alla sua squadra di evitare una pressione alta sfiancante e potenzialmente deleteria dal 75' in avanti; il Frosinone si è leggermente abbassato e ha centellinato le energie fino al traguardo. Di Francesco si è confermato un rompicapo per Juric. Il croato continua ad aver vinto una sola gara su sei contro il collega e ieri sera, giovedì 2 novembre, ha patito l'onta dell'eliminazione dalla Coppa Italia tra le mura amiche con una rosa potenzialmente superiore a quella di Di Francesco.

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